Ieri, domenica 17 Aprile, si è svolto il referendum "NoTriv" contro l'estrazione di gas e petrolio, senza limiti di tempo, entro le 12 miglia marine dalle coste italiane.
Il quesito referendario, in dettaglio, prevedeva: "Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ‘Norme in materia ambientale’, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)’, limitatamente alle seguenti parole: ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’?".
Alla consultazione popolare hanno partecipato, esercitando il diritto e dovere del voto, più di 15 milioni di cittadini, pari al 33% circa degli elettori.
L'87% dei votanti ha espresso la preferenza per il Sì, mentre il restante 13% per il No. Purtroppo però non è stato raggiunto il quorum necessario.
In molti, fin dalle prime ore dall'inizio della consultazione, confrontando i dati con quelli del referendum abrogativo del 1999, erano speranzosi ed ottimisti nella possibilità di raggiungere il quorum. Poi, inesorabilmente, sono arrivati i risultati definitivi.
Solo la Basilicata ha superato il quorum, segno che lo scandalo Trivellopoli ha contribuito alla partecipazione e influenzato le decisioni dei cittadini.
Pochi minuti dopo la chiusura delle urne, il primo a commentare è stato Matteo Renzi con un discorso da Palazzo Chigi in cui, soddisfatto per il fallimento del referendum, ha dichiarato: "L’Italia ha parlato. Questo referendum è stato respinto. E’ un risultato netto, chiaro. Chi ha perso ha nome e cognome: sono quei consiglieri e quei pochi governatori regionali che hanno cavalcato il referendum per una conta interna al partito".
Ma, in parte, i sostenitori del 'Comitato per il Sì' si dicono soddisfatti per aver "acceso un riflettore sulle lobby del petrolio e sulle scelte energetiche dell'Italia". "E’ già un risultato straordinario quello ottenuto".
Il MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo ha ringraziato i milioni di cittadini che sono andati a votare, perchè "chi partecipa vince sempre".
Il voto di ieri, al di là del risultato, servirà comunque a far emergere tutti i problemi e le contraddizioni all’interno del pd, anche in vista delle prossime elezioni amministrative e del referendum sulle riforme costituzionali.
Quindi cari Renzi & Co., #ciaone!
Il voto di ieri, al di là del risultato, servirà comunque a far emergere tutti i problemi e le contraddizioni all’interno del pd, anche in vista delle prossime elezioni amministrative e del referendum sulle riforme costituzionali.
Quindi cari Renzi & Co., #ciaone!
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