"Siamo preoccupati dalla frequenza crescente dell’uso di internet per alimentare odio e disprezzo e segnaliamo la nostra determinazione ad assicurare che non si abusi di internet in questa direzione, salvaguardando, nel pieno rispetto delle libertà fondamentali, la libertà di espressione.
Con questo in mente, la collaborazione dei maggiori internet provider è essenziale per creare le condizioni per avere segnalazioni veloci di materiale teso a fomentare odio e terrore e per la sua rimozione, ove possibile e appropriato".
La nuova minaccia alla Rete arriva dall’Europa, che dunque presto si farà carico di emanare una direttiva per tentare di chiedere agli internet service provider di farsi carico del monitoraggio delle conversazioni che scorrono in Rete. Cosa del tutto impossibile, perchè richiederebbe un dispiegamento di mezzi che nessuno ha a disposizione, a meno di non attuare una politica repressiva e brutale dove chiunque menzioni parole chiave come 'terrorismo', 'bomba' e così via venga segnalato immediatamente a una nuova task force organizzata. E dato che il carico di lavoro nell’analisi degli opportuni distinguo sulla reale natura del dibattito sarebbe in ogni caso eccessivo, non resterebbe che filtrare, censurare, eliminare tutto ciò che in Rete si muove e respira.
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