lunedì 1 febbraio 2016

Virus Zika, cos'è e perché spaventa il mondo


Il virus Zika (ZIKV) è un RNA virus della famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, gruppo Spondweni; esso è trasmesso da numerose zanzare del genere Aedes, soprattutto negli ambienti equatoriali.

Storia del virus ZiKa. Il virus fu isolato nel 1947 da un primate presente nella Foresta Zika dell'Uganda, e successivamente nel 1968 fu isolato per la prima volta in esseri umani in Nigeria. Dal 1951 al 1981, analoghi campioni umani sono risultati positivi anche in Uganda, Tanzania, Egitto, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Senegal e il Gabon. In Asia si è riscontrata in India, Malaysia, Filippine, Thailandia, Vietnam e Indonesia dove è stato trovato nel 2006. La prima epidemia nota da virus Zika fuori dall'Africa si ha nel 2007 nell'isola di Yap, nella Micronesia. Il virus Zika è stato trovato nel 2015 anche in Colombia, Suriname, El Salvador, Guatemala, Capo Verde, Isole Figi, Vanuatu, Samoa, Nuova Caledonia, isole Salomone, Indonesia, Messico e Brasile. Negli ultimi anni la malattia si è diffusa in tutti i continenti.
Come si trasmette il virus? Con la puntura di zanzare del genere Aedes, le stesse che trasmettono la dengue o la chikungunya, presenti nelle regioni tropicali e sub-tropicali delle Americhe. 
Quali sono i sintomi? Si presenta con un quadro clinico moderato: febbricola, eruzioni cutanee che partono dal volto e si diffondono al resto del corpo, dolori articolari, in particolare alle mani e ai piedi, dolori muscolari, mal di testa e congiuntivite. Le persone infette possono non sviluppare sintomatologia. Tra quelli che presentano sintomatologia, l'esordio tende a verificarsi dai 3 ai 12 giorni dopo la puntura della zanzara. I sintomi possono durare da 2 a 7 giorni e la malattia raramente richiede il ricovero ospedaliero. 
Come si cura? Il trattamento consiste nell'alleviare il dolore, la febbre e qualsiasi altro sintomo che causa disagio. Non esiste un vaccino specifico contro il virus.
Il virus Zika può uccidere? Ad oggi, nessun caso di decesso attribuibile al virus Zika è stato mai registrato in uno dei focolai di questa malattia. Tuttavia si sospetta una relazione tra la malattia e l'insorgenza, in casi rari, di malformazioni tra i neonati (microcefalia).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato che prevede per quest'anno una larga diffusione del virus Zika, soprattutto nelle Americhe dove potrebbero essere infettate tra i 3 e i 4 milioni di persone.
L'OMS ha già creato una Commissione apposita che si riunirà e valuterà l’estensione del problema: se necessario proporrà di formalizzare un’emergenza sanitaria a scopo cautelativo. Margaret Chan, il Direttore generale dell’OMS, ha parlato di un "allarme estremamente alto" e ha detto che il virus ha iniziato a "diffondersi in modo esplosivo".


Per questo motivo si valuteranno nei prossimi giorni piani di intervento, soprattutto in Sudamerica, per identificare le aree in cui si è verificato il maggior numero di casi e cercare di contenere i nuovi contagi.

Esplosa nell’America Latina, l’epidemia da virus Zika ha raggiunto in poco tempo gli Stati Uniti, e negli ultimi mesi anche l’Europa.
Anche in Italia si sono verificati 4 casi da infezione da Zika, ma risalgono allo scorso anno (i pazienti erano tutti rientrati da un viaggio in Brasile).
Un nuovo caso è stato identificato recentemente in Veneto, dove una donna italo-venezuelana è stata curata circa un mese fa a Treviso perché affetta dal virus Zika; ricoverata, è guarita dopo pochi giorni ed è stata dimessa.

Alcuni esperti di Salute Pubblica sostengono che l’epidemia da virus Zika in America Latina potrebbe rappresentare una minaccia per la salute globale ancora più grande dell’epidemia provocata dal virus Ebola.


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