venerdì 26 febbraio 2016

Le "Unioni (in)Civili" tra Renzi e Verdini


Il Senato ha approvato la questione di fiducia chiesta dal governo Renzi su un maxi-emendamento presentato al Ddl sulle Unioni civili che ha come prima firmataria la senatrice del pd Monica Cirinnà.
Un lungo applauso dai banchi del pd ha segnato l'annuncio dell'ok alla fiducia.
Hanno votato a favore in 173, i contrari sono stati 71. I 35 senatori del M5S, al momento del voto di fiducia, sono usciti dall'Aula. Ora il provvedimento passerà alla Camera.

Il maxi-emendamento, frutto dell'accordo tra pd e Ncd di Alfano, di fatto riscrive la legge, eliminando la stepchild adoption e l’obbligo di fedeltà
Soddisfatta per questo primo risultato Monica Cirinnà, la quale però, qualche giorno fa, amareggiata dagli scontri politici col M5S di Grillo e il rinvio del voto, aveva dichiarato che se la legge fosse stata modificata in peggio avrebbe addirittura lasciato la politica. Così è accaduto, ma è comunque molto felice; la solita incoerenza renziana.

Ma c'è anche un altro fatto molto importante da sottolineare.
Determinanti per raggiungere la maggioranza assoluta (quota 161), i 19 voti di 'Ala', il gruppo dei verdiniani. Da ora in avanti, quindi, Matteo Renzi potrà contare sui voti dei senatori guidati da Denis Verdini, i quali, dopo il voto di ieri, hanno rivendicato il loro ingresso nella maggioranza di governo e hanno promesso pieno sostegno all'esecutivo anche in futuro. 
Caos e malumori all'interno del pd, mentre le opposizioni insorgono e chiedono al Presidente della Repubblica Mattarella di verificare e chiamare Renzi per prendere atto che la maggioranza che lo sostiene è cambiata.

Più che ad una giornata storica per il nostro Paese dove ha vinto l'amore (cit.), siamo di fronte all'ufficializzazione del governo delle "Unioni (in)Civili" tra Renzi e Verdini.


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