
Beppe Grillo, tramite il Corriere, apre al dialogo con le altre forze politiche, compreso il Pd, sulla riforma della Rai e sul reddito di cittadinanza, due temi molto importanti per il M5S.
Grillo spiega che "il reddito di cittadinanza è vedere il mondo del lavoro in un altro modo, è un diritto civile", "è destinato a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a seconda del numero dei componenti familiari" e "chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito".
Le coperture - a suo avviso - si potrebbero ricavare dalle spese per gli armamenti, dal gioco d'azzardo e da una leggera patrimoniale.
"Per noi - aggiunge Grillo - il principio è che nessuno deve rimanere indietro".
Per la imminente campagna elettorale per le elezioni regionali è previsto un cambio di strategia: "Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di prim'ordine. Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Mi sento un attivista come lo ero nel 2005-2006".
E sui divieti di andare in televisione dice di preferire sempre la Rete, ma "capisco che ci siano molte persone che si informano con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io".
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