Brutte notizie sul fronte dei cambiamenti climatici. Le emissioni di gas serra hanno raggiunto nel 2013 livelli record nell'atmosfera e negli oceani.
Lo riferisce l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), agenzia delle Nazioni Unite, spiegando che si è registrato il maggior incremento, nel periodo 1984-2013, di C02 in un anno.
"Sappiamo con certezza che il nostro clima sta cambiando e che le condizioni climatiche diventano sempre più estreme a causa delle attività umane". "Le emissione di C02 passate, presenti e future avranno un impatto sul riscaldamento globale e l'acidificazione degli oceani. Le leggi della fisica non sono negoziabili", ha spiegato il Segretario generale dell'OMM, Michel Jarraud, nella nota che accompagna il rapporto, il Greenhouse Gas Bulletin.
"Sappiamo con certezza che il nostro clima sta cambiando e che le condizioni climatiche diventano sempre più estreme a causa delle attività umane". "Le emissione di C02 passate, presenti e future avranno un impatto sul riscaldamento globale e l'acidificazione degli oceani. Le leggi della fisica non sono negoziabili", ha spiegato il Segretario generale dell'OMM, Michel Jarraud, nella nota che accompagna il rapporto, il Greenhouse Gas Bulletin.
Inoltre, è bene sottolineare come l'aumento della concentrazione di CO2 nell'atmosfera, che ha portato a un record assoluto nel 2013, è dovuto anche a una minore capacità della Terra di assorbire questo gas; deforestazione e acidificazione degli oceani stanno limitando la capacità della biosfera di reagire alle emissioni umane.
Sergio Castellari, delegato del Governo italiano all'Ipcc e ricercatore del Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici, ha affermato che il trend delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra, evidenziato dall'ultimo rapporto dell'OMM, è in linea con lo scenario peggiore elaborato dai climatologi mondiali, ed è un forte 'campanello d'allarme' per tutti i Paesi.
''Questo bollettino conferma quanto già aveva detto l'Ipcc nel suo ultimo rapporto - spiega Castellari - e cioè che la crisi economica ha rallentato il trend di crescita delle emissioni solo per un paio d'anni. Le emissioni oggi sono molto più alte di vent'anni fa, e il record raggiunto è un grosso avvertimento sulla necessità di trovare un accordo globale sulla riduzione delle emissioni". "Il tempo stringe - sottolinea Castellari - occorre trovare delle soluzioni legalmente vincolanti che comprendano anche i Paesi ad economia emergente in via di sviluppo, come Cina e India. Infatti ormai tutti i Paesi in via di sviluppo emettono la percentuale maggiore delle emissioni annuali di gas serra".
''Questo bollettino conferma quanto già aveva detto l'Ipcc nel suo ultimo rapporto - spiega Castellari - e cioè che la crisi economica ha rallentato il trend di crescita delle emissioni solo per un paio d'anni. Le emissioni oggi sono molto più alte di vent'anni fa, e il record raggiunto è un grosso avvertimento sulla necessità di trovare un accordo globale sulla riduzione delle emissioni". "Il tempo stringe - sottolinea Castellari - occorre trovare delle soluzioni legalmente vincolanti che comprendano anche i Paesi ad economia emergente in via di sviluppo, come Cina e India. Infatti ormai tutti i Paesi in via di sviluppo emettono la percentuale maggiore delle emissioni annuali di gas serra".
La prossima occasione di negoziato sarà la conferenza di Lima (Perù) questo dicembre e si spera di arrivare ad un testo di trattato globale sul clima che venga adottato dai paesi dell'ONU alla conferenza di Parigi a fine del 2015.
Ritengo che tutti i Paesi dovrebbero prendere sul serio l'allarme sul clima lanciato oggi dall'ONU e assumere con la massima decisione e rapidità tutte le misure necessarie a scongiurare effetti disastrosi che sono prodotti dall'attività dell'uomo e in particolare dall'uso di carbone, petrolio e gas.
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