martedì 25 gennaio 2011

Saviano: nuovo libro con Feltrinelli

Uscirà con Feltrinelli il 2 marzo il nuovo libro di Roberto Saviano. Si intitola 'Vieni via con me' ed è nato dai monologhi dello scrittore seguiti da milioni di telespettatori nel programma firmato e condotto con Fabio Fazio.

Il libro conterrà - in "una versione ampiamente rivista e arricchita" - tutti i monologhi televisivi e sarà introdotto da una prefazione in cui Saviano racconterà i retroscena della sua partecipazione al programma e svolgerà una riflessione "sul suo eccezionale impatto".

Fonte: Ansa

Berlusconi lite in diretta con Gad Lerner a "L'Infedele"



Ieri sera un Berlusconi furioso ha chiamato, durante la diretta lo studio della trasmissione "L'Infedele" condotta da Gad Lerner, lanciando offese e difendendo a spada tratta Nicole Minetti definandola una ragazza intelligente, preparata, seria.
 
Perché non va a difendersi davanti ai giudici invece di insultare?


lunedì 24 gennaio 2011

Muzio Scevola Casini - Marco Travaglio


Crolla fiducia nel governo

Cittadini e istituzioni mai così distanti: secondo un sondaggio di Eurispes, per il 68,5% degli italiani la propria fiducia nelle istituzioni è diminuita nel corso dell'ultimo anno, con un aumento di delusi che supera il 22%. Si tratta del dato più alto dal 2004. E ancora una volta, come sempre negli ultimi anni, l'unica istituzione in controtendenza è quella del capo dello Stato, nei confronti del quale la fiducia degli italiani è in aumento. Nei confronti del Governo (Berlusconi), invece, c'é stato un crollo del 12% (saranno i continui scandali sessuali riguardanti il premier?).

Solo il 2,2% degli italiani dichiara che la propria fiducia nelle istituzioni è aumentata nel corso dell'ultimo anno, mentre per il 68,5% è diminuita e per il 27,5% è invece rimasta invariata. Dal 2004 si tratta del dato in assoluto più alto sul fronte della sfiducia e il più basso su quello della fiducia. E, sottolinea l'Eurispes, segna un'inversione di tendenza rispetto alle rilevazioni dello scorso anno, che registravano un aumento della fiducia. Gli italiani hanno poca fiducia (e sempre meno) soprattutto nei confronti del Governo e del Parlamento, mentre il consenso aumenta nei confronti del presidente della Repubblica e della magistratura: per il capo dello Stato si passa dal 62,1% dei fiduciosi del 2009 al 67,9% del 2010, sino a raggiungere il 68,2% di quest'anno. Quanto alla magistratura, si va dal 39,6% del 2007 al 42,5% del 2008, al 44,4% del 2009, al 47,8% del 2010 sino al 53,9% del 2011. Tra le istituzioni più apprezzate vi sono anche le forze dell'ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza raggiungono quote di consenso molto ampie.

sabato 22 gennaio 2011

C'è aria di censura, nel Veneto leghista

C'è aria di censura, nel Veneto leghista.
Gli scrittori pro-Cesare Battisti, prima genericamente ostracizzati da un assessore della provincia di Venezia, ora vengono messi al bando nelle scuole. Mentre nelle biblioteche comunali, nel silenzio generale, stanno sparendo le opere degli autori politicamente scomodi.

Casi di censura leghista, strisciante o esplicita, vengono denunciati da alcuni bibliotecari veneti. A venire sconsigliati sono (soprattutto) i libri di Roberto Saviano. Nei giorni successivi alla messa in onda di Vieni via con me e alla polemica con Maroni il dirigente di una biblioteca in provincia di Treviso ha segnalato che il sindaco leghista non gradiva si tenessero i libri dell'autore di Gomorra: presenti in catalogo, ma spariti dagli scaffali.

Per ulteriori approfondimenti sul caso leggere questo articolo de La Repubblica.

venerdì 21 gennaio 2011

La Santanché se ne va durante le vignette di Vauro ad Annozero

La Santanché se ne va sulle vignette di Vauro durante la quindicesima puntata di ANNOZERO "Il fidanzato d'Italia"  andata in onda su Rai2 il 20/01/2011.

Ecco il video:


Peccato si sia decisa ad andarsene così tardi!


Ecco a voi il cellulare di Silvio Berlusconi.

Unendo il mezzo numero presente nel registro chiamate della escort brasiliana Michel (riportato nelle 389 pagine dell'invito a comparire notificato al Cavaliere dai Pm di Milano), con il mezzo numero mostrato dalla escort Nadia Macrì nell'ultima puntata di Annozero - materiale oramai di pubblico dominio - il risultato dovrebbe essere chiaro a tutti. Un risultato che a mio avviso non rappresenta violazione della privacy, ma bensì notizia, e pure grave.

In pratica i cittadini di questo Paese - per non dire del mondo intero - hanno scoperto il numero privato del Presidente del Consiglio italiano incrociando le agende telefoniche di due prostitute, ed io credo che con questo sia stato detto tutto.

Fonte: Non leggere questo blog!

giovedì 20 gennaio 2011

Silvio Berlusconi come Cetto La Qualunque

Silvio Berlusconi come Cetto La Qualunque, il politico amante 'du pilu' interpretato nelle sale cinematografiche da Antonio Albanese. Il paragone, "tremendamente reale", è dell'Economist, che nel numero in edicola domani dedica un editoriale alle ultime vicende che vedono coinvolto il premier sotto il titolo 'Un animale da party - Perche' il primo ministro potrebbe ancora sopravvivere ai suoi ultimi sordidi scandali sessualì. Il settimanale britannico racconta ai suoi lettori lo scenario di "feste orgiastiche" a casa di Berlusconi con "più di 20 ragazze seminude e la stanza del 'Bunga-Bunga' attrezzata con palo da lap-dance e un guardaroba pieno di succinte uniformi da infermiere e poliziotte", così come riportato dalle carte dei giudici di Milano. "L'inchiesta rappresenta forse la più grave minaccia finora per Berlusconi e il suo governo", nota l'Economist.

Ma se davanti a tutto questo "personaggi pubblici più normali" si sarebbero persuasi al ritiro, magari "in un monastero", Berlusconi potrebbe sopravvivere anche questa volta, così come é già successo dopo gli altri "sette scandali sessuali in cui finora è stato personalmente implicato". L'Economist vede comunque due "grossi pericoli" in una situazione del genere. Il primo riguarda un governo già "incapace a fare molto nei due anni scorsi" definitivamente bloccato sui problemi personali di Berlusconi e "inerte" davanti alla difficile situazione economica. Il secondo rischio, "forse maggiore, e suggerito dallo stesso Berlusconi in settimana, è che egli possa chiedere un nuovo mandato agli elettori per schiacciare l'indipendenza della magistratura, in un'elezione che potrebbe minacciare le stesse fondamenta del Paese nell'anno del 150/o anniversario. Povera Italia", conclude il settimanale.

La NMA ha diffuso il video-ricostruzione dell'ormai famoso "Bunga-Bunga":


Povera Italia

mercoledì 19 gennaio 2011

Istat, giovani e lavoro, Italia in coda all'Ue

In Italia un giovane su cinque non studia, né lavora: i ragazzi "non più inseriti in un percorso scolastico-formativo, ma neppure impegnati in un'attività lavorativa, sono poco più di due milioni, il 21,2% tra i 15-29enni (anno 2009), la quota più elevata a livello europeo".

L'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa per tasso d'occupazione femminile (46,4%): ha un lavoro meno di una donna su due. E' quanto emerge dal rapporto dell'Istat 'Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo', con riferimento a dati del 2009, in cui si sottolinea come nella Penisola quasi una donna su due né cerca né ha un posto. Il tasso di inattività femminile italiano nel 2009 (48,9%) è così il secondo più alto dell'Ue a 27, inferiore solo a quello di Malta.

45% DISOCCUPATI E' IN CERCA DI LAVORO DA OLTRE UN ANNO - "Circa il 45% dei disoccupati è in cerca di lavoro da oltre un anno". L'Italia così registra una tra le quote di disoccupazione di lunga durata (44,4%) più alte nell'Unione europea a 27, con riferimento a dati del 2009.

A SUD IRREGOLARE 1 LAVORATORE SU 5, SONO 12% IN ITALIA
- "La quota di unità di lavoro irregolari è pari all'11,9%. Nel Mezzogiorno può essere considerato irregolare quasi un lavoratore su cinque; nell'agricoltura circa uno su quattro". E' quanto rende noto l'Istat nel rapporto 'Noi Italia. 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo'. La quota del sommerso, così, si mantiene "abbastanza rilevante", spiega l'Istituto, "confermando il dato del 2007, in lieve calo rispetto al biennio 2005-2006". La Regione con la quota più alta è la Calabria (26,6%), mentre quella con la percentuale più bassa è l'Emilia Romagna (8,5%).

QUASI 1 FAMIGLIA SU 3 AVVERTE RISCHIO CRIMINALITA'  - "Il 27,1% delle famiglie segnala la presenza di rischio di criminalità nella zona in cui vive". 'Il confronto con i dati relativi al 2009 mostra una diminuzione di oltre due punti percentuali della percezione del rischio di criminalita' su tutto il territorio nazionale", spiega l'Istituto. Ma in alcune Regioni rimane più elevato, in particolare in Campania (40,2%), mentre il dato più basso si registra in Basilicata (5,2%).

OGNI FAMIGLIA SPENDE PER SANITA' OLTRE 1.100 EURO ANNO
- "Le famiglie italiane nel 2008 hanno contribuito con proprie risorse alla spesa sanitaria complessiva per una quota pari al 21,3%, in calo di quasi tre punti percentuali rispetto al 2001. La spesa sanitaria delle famiglie rappresenta l'1,9% del Pil nazionale e ammonta a 1.178 euro l'anno per famiglia". "La spesa sanitaria pubblica ammonta - fa sapere sempre l'Istat - a oltre 110 miliardi di euro (7,3% del Pil) e supera i 1.800 euro annui per abitante (anno 2009)". L'Istituto, inoltre, sottolinea che "la spesa sanitaria pubblica italiana é molto inferiore a quella di altri importanti paesi europei come Francia e Germania".

QUASI META' OVER 24 HA SOLO LICENZA MEDIA 
- "Circa il 46% della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito come titolo di studio più elevato soltanto la licenza di scuola media inferiore, valore che - nel contesto europeo - colloca il nostro Paese distante dalla media Ue 27 (27,9% nel 2009)".
Notizie migliori, invece, arrivano dal fronte teenager: "I dati relativi al 2009 sul livello delle competenze, derivati dall'indagine Pisa promossa dall'Ocse, mettono in luce - si legge nel dossier dell'Istat - un recupero rispetto al 2006 dello svantaggio degli studenti 15enni italiani in tutte le 'literacy' considerate, con punteggio nelle rispettive scale di valutazione pari a quello medio Ue in lettura, superiore di 9 punti in matematica e inferiore di 8 punti in scienze".

AUMENTANO ASILI NIDO, MA MEZZOGIORNO ANCORA IN RITARDO 
- "Nel 2008, il 51% dei comuni italiani ha attivato almeno un servizio tra asili nido, micronidi o altri servizi integrativi-innovativi per l'infanzia, il 12,6% in più rispetto al 2004". Ma aggiunge che "molte regioni del Mezzogiorno sono ancora lontane dal garantire la diffusione di questa componente essenziale per consentire la conciliazione degli impegni casa-lavoro e favorire l'accesso delle donne al mercato del lavoro".

SEMPRE PIU'STRANIERI, MA RITMI DI CRESCITA RALLENTANO
- "I cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani all'inizio del 2010 sono oltre 4,2 milioni, il 7% del totale dei residenti. Rispetto al 2001 sono più che triplicati, mentre sono aumentati dell'8,8% tra il 2009 e il 2010, un ritmo di crescita meno sostenuto rispetto agli anni passati". "L'incremento si riduce - spiega l'Istat - in conseguenza di diversi fattori: la crisi economica, l'attenuarsi dell'effetto congiunto dell'ingresso della Romania e della Bulgaria nell'Unione europea e l'entrata in vigore della nuova normativa sul soggiorno dei cittadini comunitari nei paesi dell'Unione".

Fonte: Ansa

domenica 16 gennaio 2011

Caso Ruby, Fini: “Berlusconi vada a difendersi dai magistrati". Invece...

”Capisco l’indignazione del presidente del Consiglio ma ha una sola cosa da fare anche per evitare discredito: vada dai magistrati, dica la sua opinione, parli della sua estranietà, si difenda. Non credo che l’Italia si possa fermare su questo aspetto per le prossime settimane”. Lo afferma il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, a ‘Che tempo che fa’ su Rai Tre.

Invece...BERLUSCONI NEGA TUTTO E DICE: "NON E' UN PAESE LIBERO".

Guarda il videomessaggio

sabato 15 gennaio 2011

Referendum Mirafiori, vincono di misura i sì

La lunghissima notte del referendum Fiat si è conclusa con un risultato sorprendente. I voti favorevoli all’accordo di Mirafiori hanno infatti prevalso, ma solo di un soffio: si sono infatti fermati al 54,7%. A far pendere la bilancia nei confronti del sì è stato il voto decisivo degli impiegati. Nella notte il no era andato in vantaggio perché le operazioni di scrutinio erano partite dai reparti montaggio e lastratura, ma poi, con il voto degli impiegati, la situazione si è rovesciata e il testa a testa si è risolto a favore dei sì. Altissima l’affluenza al voto, al 94,6% dei circa 5.500 aventi diritto. Le operazioni di scrutinio sono andate avanti circa per nove ore.

venerdì 14 gennaio 2011

Berlusconi indagato sul caso Ruby


Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato dal 21 dicembre dalla Procura di Milano per le ipotesi di reato di concussione e di prostituzione minorile, in relazione al caso Ruby.

Oggi al premier è stato notificato dalla procura di Milano un invito a comparire. Invito «corredato dalla dettagliata indicazioni delle fonti di prova» per le ipotesi di reato a lui ascritte». Edmondo Bruti Liberati ha sottolineato che la nota della procura di Milano si è resa necessaria «in relazione a parziali e frammentarie notizie che sono state diffuse, al fine di una puntuale informazione, nel rispetto del principio costituzionale di non colpevolezza».
Oggi è stata notificata un'informazione di garanzia anche a Emilio Fede e a Lele Mora. Per entrambi - ha reso noto un comunicato del procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati - l'accusa è di violazione della Legge Merlin sulla prostituzione e di induzione alla prostituzione minorile. In particolare la procura contesta ai due l'induzione, il favoreggiamento, il reclutamento e lo sfruttamento di più prostitute maggiorenni nel 2010.

La procura di Milano chiederà il giudizio immediato per il premier. La procedura prevede che il giudizio immediato sia chiesto dal pm al Gip: sarà quest'ultimo a valutare se accogliere o meno la richiesta. Non ci sono le condizioni per il processo con rito immediato per gli altri indagati nell'inchiesta, ossia Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. I tre infatti sono stati iscritti nel registro degli indagati nei mesi scorsi, probabilmente a settembre, e dunque sono scaduti i tre mesi di tempo di indagine oltre i quali non si può chiedere il rito immediato.
 
 

giovedì 13 gennaio 2011

Ritorna Annozero. Prima puntata del 2011

Stasera ritorna in onda su Rai2 il programma condotto da Santoro "Annozero".
La prima puntata del 2011, che andrà in onda alle 21.05 su Rai2, sintitolerà Tutti uguali? : il Paese affronta due questioni cruciali per il suo futuro politico e sociale: il referendum sull’accordo Fiat-Mirafiori e la sentenza sul legittimo impedimento. Cosa accadrà quando saranno resi noti i risultati del referendum e la decisione della Corte Costituzionale?
Ospiti in studio: Maurizio Gasparri del PdL, Pietro Ichino del PD, Gianni Vattimo dell’IdV e i giornalisti Massimo Giannini, vicedirettore di Repubblica, e Nicola Porro, vicedirettore del Giornale.

Se vuoi vedere la diretta in streaming della puntata clicca qui

Legittimo impedimento bocciato. Silvio Berlusconi torna sotto processo


Dodici sì e tre no. Così la Consulta ha bocciato la legge sul legittimo impedimento. Risultato: i processi contro Silvio Berlusconi possono ricominciare. La Corte costituzionale ha deciso che devono essere  i giudici a valutare di volta in volta se applicarlo o meno. Un punto nodale che fino ad ora ha permesso al Cavaliere di rinviare i tre procedimenti milanesi in cui è imputato: Mediaset, Mediatrade e caso Mills. Non a caso sono stati proprio i tre magistrati del trebunale meneghino a sollevare la questione di incostituzionalità. In sostanza i giudici interpretano la norma con una logica di maggior equilibrio tra i due poteri dello Stato. Ecco allora quello che potrà accadere: a fronte di un’udienza fissata con largo anticipo, il premier non potrà più fissare un impegno governativo a ridosso della giornata del processo. In questo caso i giudici avranno discrezionalità di decisione. Ovviamente resta saldo il principio di leale collaborazione tra potere esecutivo e potere giudiziario.

Ecco allora il contenuto del verdetto. “La Corte costituzionale – si legge nel comunicato ufficiale – , giudicando delle questioni di legittimità costituzionale relative alla legge n. 51 del  2010, in materia di impedimento a comparire in udienza del  Presidente del Consiglio dei ministri, ha deciso quanto segue: è illegittimo, per violazione degli artt. 3 e 138 della  Costituzione, l’art. 1, comma 4, relativo all’ipotesi di  impedimento continuativo e attestato dalla Presidenza del  Consiglio dei ministri”. Dopodiché lo snodo che assieme boccia e rende nullo il referendum proposto dall’Idv di Di Pietro e accolto ieri dai giudici. In sostanza la Consulta interpreta “illegittimo, per violazione degli artt. 3 e 138 della  Cost., l’art. 1, comma 3, la parte in cui non prevede che il  giudice valuti in concreto, a norma dell’art. 420-ter, comma 1,  del codice di procedura penale, l’impedimento addotto”. Quindi concludono: “Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale  relative all’art. 1, comma 1, in quanto tale disposizione venga  interpretata in conformità con l’art. 420-ter, comma 1, del  codice di procedura penale. Sono inammissibili le ulteriori questioni di legittimità  costituzionale, relative alle disposizioni di cui all’art. 1,  commi 2, 5 e 6, e all’art. 2″. In particolare, la Consulta ha bocciato la certificazione di Palazzo Chigi sull’impedimento e l’obbligo per il giudice di rinviare l’udienza fino a sei mesi.

La Consulta ha inoltre fornito una interpretazione del comma 1, ritenendolo legittimo solo se, nell’ambito dell’elenco di attività indicate come impedimento per premier e ministri, il giudice possa valutare l’indifferibilità della concomitanza dell’impegno con l’udienza, nel’ottica di un ragionevole bilanciamento tra esigenze della giurisdizione, esercizio del diritto di difesa e tutela della funzione di governo, oltre che secondo un principio di leale collaborazione tra poteri.

Il comma 4 dell’art 1 della legge, bocciato per irragionevole sproporzione tra diritto di difesa ed esigenze della giurisdizione (art. 3 della Costituzione), prevede nello specifico quanto segue: “Ove la Presidenza del Consiglio dei ministri attesti che l’impedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, il giudice rinvia il processo a udienza successiva al periodo indicato, che non può essere superiore a sei mesi”. Il comma 3, rispetto al quale la Corte sarebbe intervenuta con una pronuncia additiva, prevede che “il giudice, su richiesta di parte, quando ricorrono le ipotesi di cui ai commi precedenti, rinvia il processo ad altra udienza”. Il comma 1, di cui la Consulta ha invece dato una interpretazione conforme a Costituzione, prevede che per premier e ministri, chiamati a comparire in udienza in veste di imputati, costituisce legittimo impedimento “il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti”. A seguire, sempre il primo comma, elenca i riferimenti normativi riguardanti specifiche attività tra le quali, ad esempio, il consiglio dei ministri, la conferenza Stato-Regioni, impegni internazionali etc. Dopo questo elenco minuzioso, il comma 1 prevede che sono oggetto di legittimo impedimento le “relative attività preparatorie e consequenziali, nonché ogni attività comunque coessenziale alla funzioni di governo”.
Il verdetto di oggi è solo una delle tante decisioni in cui la Consulta si è espressa su provvedimenti normativi voluti dai governi presieduti da Silvio Berlusconi. Nel gennaio 2004 i giudici dichiarano l’illegittimità costituzionale del cosiddetto Lodo Schifani, la cui approvazione aveva portato alla sospensione e allo stralcio del processo Sme, con imputato Berlusconi. La valutazione è legata al  fatto che, nel prevedere una sospensione del processo generale il provvedimento creava “un regime differenziato riguardo all’esercizio della giurisdizione”. Si replica nel 2008 con il Lodo Alfano emanato dal governo che ritiene di aver recepito le indicazioni della Corte, ma nell’ottobre 2009 anche lo scudo previsto dal lodo Alfano per le prime quattro cariche (di natura “politica”, con l’esclusione del presidente della Consulta), circoscritto nel tempo e rinunciabile dall’interessato, viene bocciato. La Corte ritiene infatti che per il lodo sia necessaria una legge costituzionale.
Censure dalla Corte costituzionale arrivano anche per la cosidetta ex Cirielli. La legge che ha accorciato i termini di prescrizione per gli incensurati e inasprito le pene per i recidivi viene censurata dalla Consulta più di una volta. Nel 2006, in particolare, viene bocciata una parte significativa della legge (detta anche “salva-Previti”), e cioé la norma transitoria che prevedeva l’applicazione dei nuovi termini di prescrizione ai processi pendenti in primo grado, escludendo quelli per i quali era stato gia’ aperto il dibattimento.
Dagli archivi salta fuori anche la legge Pecorella. Nel 2007 la Corte la dichiara incostituzionale. la legge prevede la cancellazione dell’inappellabilità in caso di sentenza di proscioglimento. Il centrosinistra attacca definendola una legge ad personam proposta dall’avvocato del premier (il parlamentare di Forza Italia Gaetano Pecorella) per fare uscire definitivamente Berlusconi dal processo Sme. In particolare, i giudici della Consulta dichiarano illegittimo l’art. 1 della legge proprio nella parte in cui esclude che il pm possa proporre appello contro le sentenze di proscioglimento, per violazione del principio della ’parita’ delle armi’ tra accusa e difesa (art.111 della Costituzione).

lunedì 10 gennaio 2011

Energia pulita e miliardaria

L'energia pulita può diventare un affare da 2.300 miliardi di dollari in dieci anni.
Lo sostiene un rapporto del Pew Charitable Trusts, un'organizzazione che ha analizzato gli scenari di sviluppo delle energie rinnovabili per il prossimo decennio. In Europa il settore potrebbe attrarre 705 miliardi di dollari entro il 2020 (90 miliardi per l'Italia).
"Il messaggio di questo rapporto è chiaro: i Paesi che vogliono ottimizzare gli investimenti, stimolare la crezione di posti di lavoro, dare vigore alla produzione e cogliere le opportunità per l'esportazione dovrebbero rafforzare le politiche di energia pulita", ha dichiarato Phyllis Cuttino, direttore del Programma sull'energia e sul clima del Pew.

E in Italia? Non mi sembra (purtroppo) che si stiano facendo investimenti importanti per sviluppare le energie rinnovabili. Al contrario, il governo attuale del nostro Paese vorrebbe tornare al nucleare. Errore gravissimo...

Per chi suona la Consulta - Marco Travaglio

venerdì 7 gennaio 2011

Sprechi di energia‏

Un terzo degli apparecchi elettronici oggi in vendita non rispetta le norme europee sugli standby.

Playstation 3 e X-box sono tra gli apparecchi più energivori.
Legambiente: “Attenzione agli acquisti scontati e occhio all’etichetta energetica”.
Il regolamento è già vecchio di un anno, risale al gennaio 2010, ma l’Italia pare non averlo neppure guardato. Difatti, una nuova direttiva dell’Unione Europea impone che gli elettrodomestici immessi sul mercato dovrebbero ridurre i consumi sotto a 1 watt quando sono in standby, cioè spenti ma pronti all’uso, e non più di 2 W se la modalità stand-by serve ad illuminare un display che dia informazioni.
Chiaramente i vecchi prodotti già in commercio possono essere venduti, ma dal 2013, i limiti saranno ulteriormente abbassati, dimezzando le soglie e imponendo lo spegnimento completo prima possibile. Costruire apparecchi con queste norme non costa di più: ci si deve solo pensare in fase di progettazione. Moltissimi italiani, sotto i saldi, compreranno elettrodomestici ormai fuori norma, magari a un prezzo conveniente ma si porteranno in casa un apparecchio vecchio e che farà aumentare la bolletta.

Gli elettrodomestici energivori. Basti pensare a quanti dispositivi, comunissimi nelle nostre case e negli uffici, siano “divoratori di energia” , anche da spenti. Le fotocopiatrici e le stampanti laser, i decoder della TV digitale, i router, per collegarsi in rete e i televisori. Così come i forni, gli impianti stereo, le macchine da caffè, i caricabatterie dei cellulari che, anche senza luci accese, attaccati alla presa continuano a succhiare energia e soldi.
Attenzione, anche e soprattutto, ai videogame: secondo il mensile dei consumatori australiani Choise, Playstation 3 e X-box, sia da spenti che da accesi assorbono quasi la stessa quantità di energia, consumando 5 volte di più di un frigorifero efficiente e circa il triplo rispetto a uno con le peggiori prestazioni. Ragionando in termini puramente economici lasciarli accesi, calcolando un costo di 0,15 euro a kWh, può comportare una spesa di 250 euro l’anno. Tra i televisori, alcuni modelli con grande schermo consumano anche il triplo rispetto a una tv tradizionale, e con lo standby acceso usano in un anno tanta energia quanto tre lavatrici tra le meno efficienti; lasciare il computer acceso 24 ore al giorno può costare 130 euro l’anno, cui vanno aggiunti altri 20 euro se si lasciano accese anche le casse e 43 euro se non si spegne il monitor Lcd. Il set di casse per l’home theatre, poi, consuma in stand by più di 98 kWh all’anno, per circa 15 euro in più in bolletta.

Quanta energia si spreca. Un apparecchio che resta in stand by spreca non poca energia: da una decina di Watt a meno di un Watt a seconda del tipo di apparecchio, del suo livello tecnologico e del tempo in cui l’apparecchio resta in attesa. Il problema è che il tempo di attesa spesso è di gran lunga superiore a quello di utilizzo e arriva a migliaia di ore l’anno. I consumi, e quindi gli sprechi, incidono mediamente per l’11% sul costo della bolletta elettrica di una famiglia e le fanno spendere 50-60 euro ogni anno.
”L’Italia – spiega Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente - non ha fatto nulla per favorire l’adozione della direttiva Ue. Sta quindi ai consumatori fare attenzione, leggere bene le etichette e chiedere informazioni al negoziante di fiducia per non farsi rifilare vecchi apparecchi. Per quelli che abbiamo già in casa invece, bisogna acquistare una bella “ciabatta” dotata di interruttore e ricordarsi di spegnerla. Per i più sofisticati esistono poi prese elettriche intelligenti che staccano completamente la corrente quando l’apparecchio resta in stand by per più di 2 minuti e altri ancor più programmabili e sofisticati”.

Consigli utili. Ma come riconoscere i prodotti a norma? Attenzione all’etichetta energetica, ormai molto diffusa per gran parte dei grandi elettrodomestici di cucina, detti “bianchi”, che comprende anche i consumi da spenti e che ha già spostato gran parte degli acquisti verso la massima classe di risparmio. Discorso completamente opposto per gli elettrodomestici “neri”: stereo, televisori o computer, che non hanno l’indicazione obbligatoria dei consumi complessivi, mentre solo alcune società adottano, volontariamente, standard di efficienza energetica, mentre altri presentano l’informazione sull’assorbimento di potenza, anche in condizione di stand by.

Il sito http://www.viviconstile.org/ offre consigli molti utili e pratici su come risparmiare energia e soldi:
1) Spegnere gli apparecchi dotati di stand by o collegarli a multiprese (”ciabatte”) con l’ interruttore generale.
2) Acquistare solo elettrodomestici dotati di dispositivi per interrompere il collegamento con la rete elettrica, preferendo quelli con un basso consumo in stand by.
3) Accendere e spegnere gli elettrodomestici automaticamente, acquistare spine e interruttori dotati di temporizzatore.
4) Staccare il caricabatterie dopo l’uso: se resta allacciato alla presa di corrente, come già accennato prima, continua a consumare.

martedì 4 gennaio 2011

Perché è meglio bere l'acqua di rubinetto?

L'Italia detiene il record mondiale del consumo pro capite di acque minerali.
Questo significa uno spreco enorme di risorse, montagne di bottiglie di plastica da smaltire e ingenti emissioni di CO2 dovute al trasporto su gomma (camion che percorrono centinaia di km per strade e autostrade) che potrebbero essere risparmiate.
Per questi motivi invito e consiglio a tutti di bere l'acqua del rubinetto.



Perché è meglio bere l'acqua di rubinetto:
  • è più controllata: i controlli sull'acqua di rubinetto sono regolamentati da normative differenti e più rigide rispetto a quelli previsti sull'acqua in bottiglia.
  • si risparmia: il costo dell'acqua di rubinetto è sino mille volte inferiore a quello dell'acqua imbottigliata.
  • si contribuisce a ridurre la produzione di rifiuti: 130 litri di acqua imbottigliata producono circa 4 chili di rifiuti; solo un terzo circa delle bottiglie di plastica utilizzate sono raccolte in maniera differenziata e destinate al riciclaggio.
  • si contribuisce a ridurre l'inquinamento: per produrre 1 chilo di PET (la plastica usata per confezionare le bottiglie) occorrono poco meno di 2 chili di petrolio e 17 litri d'acqua, la cui lavorazione rilascia nell'atmosfera 2,3 chili di anidride carbonica, 40 grammi di idrocarburi, 25 grammi di ossidi di zolfo e 18 grammi di monossido di carbonio; a queste emissioni inquinanti va aggiunto l'inquinamento per il trasporto su gomma delle bottiglie dalla sede di produzione ai punti vendita.

E voi che acqua bevete? Preferite l'acqua in bottiglia o quella del rubinetto?
Fate la scelta che ritenete migliore...

lunedì 3 gennaio 2011

Cosa volete essere nel 2011?

Cosa volete essere nel 2011? Libellula o scarafaggio? In comune questi due insetti hanno la capacità di resistere a tutto. Sono sopravvissuti ai dinosauri. Come gli italiani, anch'essi sono indistruttibili. Se sarete il tipo libellula dovrete volare il più velocemente possibile per sfuggire alle piaghe d'Italia al cui confronto quelle d'Egitto vi sembreranno una favola per bambini. Se, invece, opterete per il tipo scarafaggio potrete rifugiarvi in ogni scarico, in ogni tunnel a disposizione con però il rischio di trovarvi uno Schifani o un Mastella. Non spaventatevi per il domani, l'italiano non teme nulla. Il debito pubblico da 1.900 miliardi, la disoccupazione al 14 per cento reale, un debito privato di 20.000 euro per famiglia, milioni di precari, mezzo milione di cassintegrati che diventeranno disoccupati nel 2011 con l'esaurimento dei fondi per la cassa integrazione, le banche che falliscono come Il Banco Emiliano Romagnolo non possono preoccuparlo.

Messaggio di fine 2010