sabato 13 novembre 2010

Addio alle web radio e tv libere in Italia

Oggi dal blog di Beppegrillo ho appreso questa (triste) notizia riguardante le web radio e tv libere che trasmettono in Italia.


È l'effetto di un provvedimento approvato ieri sera da Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), a cui spetta il compito di trasformare in regolamento attuativo il decreto Romani sui servizi media audiovisivi.

Diamo addio alle web radio libere, sgravate da oneri burocratici e autorizzazioni. Dovranno fare una dichiarazione di inizio attività e pagare un costo di autorizzazione pari a 750 euro. Che sale a 1.500 euro per le web tv lineari (cioè con palinsesto). È l’effetto di un provvedimento approvato da Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), a cui spetta il compito di trasformare in regolamento attuativo il decreto Romani sui servizi media audiovisivi. Nella stessa riunione di consiglio, Agcom doveva stabilire anche una prima bozza di regole per potenziare la lotta alla pirateria (sempre sulla scorta del Romani), ma ne ha rinviato la discussione. Meno male: il testo su cui Agom si stava orientando ipotizzava misure di severità inaudita, per oscurare siti/blog e bloccare il peer to peer.

Web radio e web tv lineari
Alla fine il testo approvato su web radio e web tv lineari alleggerisce gli obblighi che si leggevano nella bozza di regolamento, criticata dai soggetti interessati. Il costo per l’autorizzazione indicato prima era infatti di 3mila euro. Dovranno inoltre presentare solo una Dia, dichiarazione di inizio attività, e poi cominciare subito a trasmettere. Nella bozza precedente invece si chiedeva alle web tv lineari di chiedere autorizzazione ad Agcom e aspettare 60 giorni la risposta, prima di trasmettere.

Finora l’Autorità ha deliberato solo sulle web tv più simili ai normali canali televisivi lineari: quelle cioè con un palinsesto. Ha rimandato a lunedì la decisione sulle web tv con video on demand, che sono la maggioranza delle migliaia di web tv italiane. È probabile che per queste tv gli oneri saranno ancora più leggeri, visto che c’era questa diversa proporzione nel testo di bozza.

Anche se alleggerite, le regole su web tv e web radio sono una svolta nello scenario italiano. Finora infatti quei servizi hanno trasmesso in totale libertà, senza dover affrontare costi di autorizzazione né burocrazia. Questi potrebbero essere tali da scoraggiare alcune (se non molte) web tv e web radio amatoriali.

Complimenti a Paolo Romani.

Sempre peggio...

2 commenti:

Circuito Radio Netweb ha detto...

Salve,
post molto interessante. Come ideatore e responsabile di un circuito di web radio, questo provvedimento preso dal ministro Romani (e dall' Agcom) lo ritengo un vero e proprio ATTENTATO alla libertà di espressione e alla libera circolazione delle idee e della cultura nella sua pienezza. Un appello a tutti i soggetti colpiti da questo decreto affinchè, unendo le nostre forze, facciamo sentire FORTE IL NOSTRO DISSENSO! Grazie

Daven ha detto...

Complimenti pure a te per il tuo circuito di web radio. Trasmetti musica molto bella!

Hai pienamente ragione, questo decreto è proprio una vergogna! Tutte le web radio italiane dovrebbero ribellarsi...