mercoledì 11 gennaio 2017

MPS, De Benedetti tra i debitori insolventi


da Il Sole24Ore

"Nella lista dei grandi debitori insolventi, che hanno affossato MPS portandola a cumulare 47 miliardi di prestiti malati, ci sono nomi eccellenti. Dai grandi imprenditori, agli immobiliaristi, al sistema delle coop rosse fino alla giungla delle partecipate pubbliche della Toscana. Il parterre è ecumenico sul piano politico; sinistra e destra pari sono. Del resto per una banca guidata per decenni da una Fondazione espressione della politica era quasi naturale l’arma del credito come strumento di consenso e di scambio.

Tra i protagonisti di spicco più emblematici, come ha ricostruito Il Sole24Ore, figura sicuramente la famiglia De Benedetti e la sua Sorgenia. Emblematica per dimensioni e per quel ruolo innaturale che ha svolto MPS. La Sorgenia si è indebitata per 1,8 miliardi con il sistema bancario. La sola MPS, chissà come, si è caricata di ben un terzo di quel fardello. 600 milioni erano appannaggio del solo istituto senese che ha fatto lo sforzo più ingente rispetto al pool di 15 istituti che avevano finanziato la società elettrica finita a gambe all’aria. I De Benedetti capita l’antifona della crisi irreversibile non si sono resi disponibili a ricapitalizzare come da richiesta delle banche. Alla fine il "pacco" Sorgenia è finito tutto in mano alle banche che hanno convertito l'esposizione creditizia in azioni. E MPS si ritrova ora azionista della Nuova Sorgenia con il 17% del capitale. Per rientrare dal credito prima o poi, occorrerà risanare la società e venderla. Oggi Sorgenia è tra gli incagli di MPS.

Ma MPS da anni si porta dietro (insieme ad altre banche) anche [...]

L’articolo del quotidiano diretto da Roberto Napoletano segue la presa di posizione dello stesso quotidiano controllato dalla Confindustria a proposito di trasparenza e liste. Ieri l’editorialista ed  economista liberista Luigi Zingales, ha scritto a proposito di MPS che “la pubblicazione dei primi 100 nomi è un primo passo verso una doverosa operazione di trasparenza su cause e rimedi della crisi bancaria”. Zingales è anche autore di una recente ricerca che ha fatto rumore nelle redazioni e nel management dei gruppi editoriali.
Ha scritto l’economista: “Molti giornali italiani stanno perdendo soldi o sono pesantemente indebitati. Anche quelli che non lo sono hanno ragione di poter essere influenzati dagli interessi delle banche. Per esempio, Il Messaggero e Il Mattino sono proprietà di Caltagirone, un industriale che possiede una grossa fetta di Unicredit. Editoriale Espresso è controllata dalla famiglia De Benedetti, che sta negoziando con le banche il debito di un’altra delle loro società, Sorgenia. L’unico giornale che non ha né forti debiti né elevata dipendenza con le banche per ragioni diverse è Il Fatto Quotidiano”.



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