mercoledì 9 marzo 2011

Un fatto sul palco è figo

Personalmente, non so voi cosa ne pensiate, la televisione italiana mi disgusta, mi dà la nausea. I motivi sono vari: la scarsa qualità dei programmi (telefilm, fiction, film, talk show...); il monopolio, sulla programmazione, dei giochi a premi e dei reality show, i quali, dopo l'uscita del primo Grande Fardello - pardon, Fratello -, si sono via via moltiplicati. Ci sono altri, tanti purtroppo, aspetti che mi allontanano sempre più dalla scatola luminosa, dall'ipotetico mondo costituito da gallinette facili e galli-papponi. E vorrei dunque parlare di una cosa che, penso, dia fastidio a parecchie persone: l'ipocrisia.

La televisione, si sa, è intrattenimento, è finzione, ciò che viene mostrato all'interno di essa andrebbe preso con le pinze. Tuttavia, di questi tempi, pare sia fondamentale apparire e far sì di "essere qualcuno", di avere una "seconda vita" fatta di shopping, belle auto, eccetera. Lo dimostra il Ruby-gate. Ad accompagnare il successo, spesso, c'è anche la neve. No. Non quella che viene giù dal cielo, piuttosto quella che sale su dal naso, ecco. La cocaina, la droga di lusso che ha accompagnato tutti i più grandi scandali degli ultimi anni: Lapo Elkann, Marrazzo, Morgan (anche se nel suo caso si trattava di crack). Ma c'è anche un'altra persona, di cui poco si parla, almeno sotto questo aspetto, che è coinvolta in un caso di cocaina. Il tutto risale a qualche anno fa, scandalo Vallettopoli (quello che rese noto ai più Fabrizio Corona), il pubblico ministero potentino Woodcock, sente come testimone la valletta Francesca Lodo e le chiede delle attività di Corona e dello spaccio di cocaina in alcuni locali milanesi. L'attricetta prima ammette di aver tirato cocaina, insieme alla collega e amica Belén Rodriguez, nei bagni della discoteca Hollywood. Poi dice di aver ricevuto la droga da un ragazzo, Pietro Tavallini, noto anche per essere uno dei migliori amici di Barbara (la figlia di Cesare, come scherzava Benigni a Vieni via con me, e come emerge dall'inchiesta sulla P3 apertosi questa estate). Nello scorso agosto i verbali dell'interrogatorio del 27 marzo 2007 vengono depositati, e divengono così pubblici. Cosa dice Belen nel verbale? Parole testuali: «Ho fatto uso di cocaina insieme a Francesca Lodo, a casa sua, solo due volte nei primi giorni di gennaio 2007. [...] Ripeto le uniche due volte che ho consumato droga è stata quando ero a casa di Francesca Lodo.». Ma non è la sola, dai verbali, infatti, appaiono tanti altri nomi: Aida Yespica, Ana Laura Ribas, Elisabetta Canalis.

Cosa cosa? Le due fanciulle che hanno condotto Sanremo, hanno fatto (e magari ne fanno ancora) uso di cocaina? Mi domando, nella mia infinita ingenuità, perché non hanno fatto la stessa fine di Morgan. Ricordo il clamore dell'intervista al cantautore, le dichiarazioni fatte dal direttore artistico del Festival Mazzi, il quale disse di essere «rimasto senza parole di fronte a quanto dichiarato da Morgan». Ma dov'è la coerenza? Come mai né per la showgirl argentina, né per la fidanzata di Clooney nessuno è «rimasto senza parole»? Tendo a pensare che sia per via delle abnormi escrescenze che spuntano dal petto delle due e per le qualità da madrelingua della Canalis, altro che Nicole Minetti. «Com'è che un fatto sui gradini è solo un fatto e su di un palco è sempre un figo?» mi pongo anch'io la domanda che Caparezza si faceva nel lontano 2003.

Ma sì (e non Masi), noi siamo il paese dei sentimenti, il paese di Petrarca, come lui anche noi ci teniamo a raccontare l'effetto che ci fa una bella donnicciola: un'escrescenza cutanea altezza pube. E questo le famiglie dell'auditel lo sanno, e quindi eccoci tutti accontentati: un paio di tette su Rai 2 e qualche culo su Italia 1, e poi, colmo dei colmi, qualche minorenne a "I raccomandati" su Rai1; se poi fanno uso di stupefacenti non importa, succede anche in Parlamento e nessuno dice nulla. Siamo il Bel Paese, perché farsi domande, no?

Voglio essere propositivo in questo terzo numero, lasciando a bada per qualche secondo l'ironia: spegnete i vostri teleschermi così da non farvi controllare come nel Grande Fratello di Orwell, fatevi luce con quel fuoco e leggete un qualsiasi libro. Scoprirete che è ben più sano e fantasioso viaggiare e conoscere posti a voi sconosciuti con un libro che seguire la programmazione di un canale televisivo.


-Andrea-

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