martedì 27 settembre 2011

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
(Antoine-Laurent de Lavoisier) 

Questa affermazione fu fatta da colui che spesso viene indicato come il padre della chimica moderna.

Se così fosse, allora si potrebbe azzardare che la ricchezza, intesa nel senso più largo del suo significato, presente sul pianeta non si genera, non si distrugge, ma semplicemente si sposta da una parte ad un’altra, magari cambiando forma e certamente cambiando mani. Da ciò deriva che ad ogni accrescimento di un qualsiasi tipo di ricchezza in un luogo ne deve necessariamente corrispondere la diminuzione da un’altra parte.

La popolazione umana sul nostro pianeta è in costante aumento e, siccome il nostro corpo è fatto di elementi come idrogeno, ossigeno, magnesio, calcio ecc. ecc., da qualche parte questi elementi continueranno a venir fuori fino a quando non si arriverà ad un punto di equilibrio nel quale la natura stessa consentirà nuova vita solo a fronte della cessazione di una vecchia.

Tutto ciò mi rassicura, perché ho in me la sincera convinzione che la natura e le leggi che la governano non abbiano mai nuociuto al perpetuarsi della vita sulla nostra Terra, neanche nel caso di grandi cataclismi e ne cito uno per tutti “il diluvio universale”. 

Mi chiedo se anche il risultato delle attività umane sia soggetto all’affermazione di Antoine Laurent de Lavoisier. 

Il mio pensiero va all’Africa che prima del colonialismo era povera ma non miserabile, mentre oggi, a 50 anni dalla fine delle colonie, appare come un continente dove vi sono (poche) zone molto ricche e (molte) zone miserabili dove le persone non di raro muoiono di stenti.

Se de Lavoisier avesse ragione l’accumulo di ricchezze in mano di pochi potrebbe essere la causa della disgrazia di molti.

Ma allora se è così cosa dobbiamo pensare della crisi che ha colpito i cosiddetti "grandi del mondo"?

Sento dire che questa crisi è figlia di quella che l’ha preceduta e forse in grembo sta già crescendo quella che le seguirà. Io credo che se oggi i Paesi emergenti stanno rafforzando le loro economie e la loro crescita sale sempre più, i grandi del mondo giocoforza si impoveriscono.

Il modello di sviluppo della crescita a tutti costi è sbagliato ed è il colpevole!

I Grandi del mondo hanno imposto questo modello ed ora che non sono più 8 ma 20 si intravedono le conseguenze di questo scellerato tipo di sviluppo: “Il 10% della popolazione mondiale detiene e consuma il 90% delle risorse mentre il resto deve accontentarsi di sopravvivere con il 10%”.

La conclusione la lascio a chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui. 


Post scritto da Stateve Aqquorti, che ringrazio.

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