venerdì 1 aprile 2016

Inchiesta petrolio, ministro Guidi si dimette. Governo Renzi a rischio?


Federica Guidi si è dimessa da Ministro dello Sviluppo Economico del Governo Renzi, dopo la pubblicazione di una conversazione con il suo compagno, Gianluca Gemelli, intercettata nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Potenza sullo smaltimento dei rifiuti legati alle estrazioni petrolifere nel centro Eni.

Risale a fine 2014 l'intercettazione telefonica al centro della bufera tra Guidi e Gemelli: "E poi dovremmo riuscire a metterlo dentro al Senato, se è d'accordo anche 'Maria Elena' (Boschi, ndr)".
La Guidi si riferisce ad un emendamento ad hoc che il Governo Renzi sta per inserire nella 'Legge di Stabilità' relativo ai lavori per il centro oli della Total in contrada Tempa Rossa, a Corleto Perticara (Potenza), il quale avrebbe favorito anche le aziende nel settore petrolifero dello stesso Gemelli.

Il MoVimento 5 Stelle, tramite i capigruppo di Camera e Senato, ha dichiarato che "Grazie alla puntuale denuncia del M5S risalente a due anni fa, il ministro Guidi beccato con le mani nel petrolio affonda. Ora la seguano anche la Boschi e Renzi. Questo governo fossile deve andare a casa".
Sulla vicenda è intervenuto anche Luigi Di Maio chiedendo la collaborazione da parte delle altre opposizioni sulla mozione di sfiducia contro il governo.

Nel frattempo, andando a votare "Sì" al referendum contro le trivellazioni del 17 Aprile, tutti i cittadini potranno scegliere, oltre a difendere l'ambiente, anche di "sfiduciare" il Governo Renzi.

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