venerdì 24 giugno 2016

Brexit, Regno Unito fuori da UE


Il Regno Unito è fuori dall’Unione Europea: nel referendum sulla cosiddetta Brexit il popolo britannico ha votato con il 52% per l’uscita dall’UE.
Il leader storico degli euroscettici dell’Ukip, Nigel Farage, canta vittoria: "Questa è l’alba di un Regno Unito indipendente, oggi è il nostro Independence Day, è arrivato il momento di liberarci da Bruxelles"
Il premier David Cameron, in una conferenza stampa a Downing Street, ha annunciato le proprie dimissioni dichiarando che: "Ci dovrà essere un nuovo primo ministro eletto in autunno che dovrà guidare i negoziati con l’Unione Europea".

I primi dati e le prime analisi avevano fatto pensare ad una vittoria del fronte Remain. Poi, via via che i numeri ufficiali hanno iniziato ad affluire, ci si è resi conto che la realtà era radicalmente diversa da quella prospettata da sondaggisti e analisti. I primi ad accorgersene sono stati i mercati che, dopo un apertura entusiastica, spinta dai sondaggi effettuati a urne aperte, hanno fatto segnare una netta inversione di tendenza facendo sprofondare la sterlina.

Un evento deflagrante, che porta la firma della destra populista, quella dell’Ukip di Nigel Farage, quella dei conservatori euroscettici di Boris Johnson. Una vittoria, quella del Leave, che è stata strappata con le unghie e con i denti contro il volere e le previsioni della finanza, contro il volere e le previsioni dei poteri forti, contro i sondaggi, contro gli appelli, contro l’opinione e gli sforzi dei principali partiti e dei leader internazionali. 
La Brexit ha vinto. Circa 17 milioni di britannici (il 52% degli elettori) hanno segnato il destino del Paese, aprendo una ferita profonda, destinata a far sentire le sue conseguenze anche nel resto dell'Europa, chiamata ora a fare i conti con un’ondata di euroscetticismo senza precedenti.


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