sabato 30 luglio 2011

La raccolta (in)differenziata in Italia

Secondo i dati diffusi dall'Istat nel report “Indicatori ambientali urbani” dedicato all’analisi dell’eco-compatibilità delle città italiane: nel 2010 la raccolta differenziata in Italia ha raggiunto il 31.7% (contro un obiettivo fissato al 50% per tutti i comuni della penisola entro la fine del 2009), con una crescita di appena l’1,4% a livello nazionale. Uno sforzo insufficiente. Bisogna impegnarsi a differenziare/diminuire i rifiuti molto di più e meglio.


Nonostante sia prevista nel 98% dei comuni italiani, secondo il report dell’Istat, separare i rifiuti è per ora un’abitudine consolidata soprattutto al Nord dove si raggiunge in media la percentuale del 40% (con punte del 47.1% nel Nord-est) contro il 28.1% dei comuni del Centro, il 21.3% al Sud e solo il 15% nelle isole.

Viene praticata maggiormente nei comuni di piccole dimensioni (+10% rispetto alla media dei capoluoghi con oltre 250mila abitanti), mentre per quanto riguarda le grandi città il dato migliore arriva da Verona (50%) seguita da Torino (43.3%), Firenze (38,4%), Milano (35,9%), Venezia (35,6%) e Bologna (34,8%) mentre Napoli si ferma al 17.7% (a differenza degli altri capoluoghi campani che superano tutti la media nazionale).

Malgrado questi risultati, la prova che, a livello nazionale, qualcosa si stia lentamente muovendo nelle amministrazioni italiane verso una più corretta gestione dei rifiuti, arriva dal confronto dell’Istat con i dati del 2000, secondo cui si registra un aumento di circa il 50% della raccolta differenziata sul territorio nazionale negli ultimi dieci anni. Un andamento che rischia però di subire le conseguenze negative dell’aumento (+0.9%) dei valori relativi alla produzione totale di rifiuti in Italia. Con 609,5 kg per abitante nel 2010 contro i 550kg nel 2000, e per il primo anno in controtendenza dal 2006, quest’ultimo indicatore dell’Istat dimostra come ridurre, oltre a differenziare, sembri invece ancora un obiettivo irraggiungibile.

Val di Susa, oggi la marcia No Tav

Oggi la Val di Susa protesta di nuovo. E' partito nel primo pomeriggio il corteo/marcia No Tav che da Giaglionele raggiungerà la zona di Chiomonte (Torino) dove è in corso l’allestimento del cantiere per la costruzione della linea ferroviaria ad alta valocità Torino-Lione.
  
Centinaia le persone che manifestano con bandiere, cappellini e magliette no tav.
  
“Sarà una manifestazione a volto scoperto, senza maschere antigas, senza caschi, una manifestazione tranquilla e pacifica”, ha detto prima della partenza uno dei leader del Movimento No Tav, Alberto Perino. “Dobbiamo dimostrare che siamo noi che scegliamo il tipo di manifestazione e di confronto che vogliamo fare, non possono essere gli altri a dettare i tempi al movimento – ha aggiunto Perino – non ci avvicineremo alle reti, perché non ci interessano, ci siamo già avvicinati giovedì scorso, oggi no, un’altra occasione ci sarà”.

>>> Le foto della manifestazione

venerdì 29 luglio 2011

Borghezzate!


L'europarlamentare leghista Mario Borghezio, ai microfoni della Zanzara su Radio 24,  aveva definito "giustissime" le idee di Breivik, il responsabile della carneficina di venerdì scorso in Norvegia, scatenando un vespaio di polemiche (successivamente ha chiesto scusa al popolo norvegese).

Tali frasi sono sembrate troppo forti anche ai vertici del Carroccio. Tant’è che il consiglio federale del partito ha deciso di sospendere il parlamentare europeo per tre mesi. “Non ne so nulla, attendo le decisioni come un soldato e le accetterò qualunque siano”, ha commentato a caldo l’esponente padano che, assieme al suo scranno a Bruxelles, dovrà lasciare temporaneamente anche l’incarico di presidente della Lega in Piemonte.

venerdì 1 luglio 2011

Io non voglio essere cancellato


In estrema sintesi sta succedendo questo: il 6 luglio l'AgCom voterà una delibera con cui si arrogherà il potere di oscurare siti internet stranieri e di rimuovere contenuti da quelli italiani, in modo arbitrario e senza il vaglio del giudice. Siccome, con ogni evidenza, si tratta di una misura degna dei peggiori regimi, sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche per evitare che venga approvata.

Cosa puoi fare:

se sei un blogger scrivi un post, usando il logo che vedi qua sopra e riportando tutti i link, e diffondilo più che puoi tra quelli che conosci;
Mi sa che è ora di darsi da fare: altrimenti tra poco rischiamo di essere cancellati.
A me la prospettiva non piace per niente.
E a voi?