Gli studenti avvisano: "Se Napolitano porra' la Sua firma alla legge Gelmini sancira' la cancellazione del Diritto allo Studio, uno dei diritti fondamentali della Costituzione intesa come patto fondante della nostra societa', che garantisce equità e democrazia".
Riparte la protesta degli studenti medi e universitari contro il decreto Gelmini, alle battute finali prima del via libera previsto mercoledi' (domani 22/12/2010). Gli studenti medi, riferisce la Rete degli Studenti, si mobiliteranno almeno fino a mercoledi' con "iniziative territoriali in tutte le citta' d'Italia, mobilitazioni simboliche e creative per rilanciare la protesta con pratiche diverse da quelle della violenza".
Sulla mobilitazione pesa l'ombra degli scontri del 14 dicembre a Roma, che gli studenti medi condannano: "Siamo contro la violenza, e il 14 in piazza c'erano gruppi organizzati che non c'entravano niente con gli studenti (Black bloc). Noi vogliamo fare proteste simboliche, anche a sorpresa.
L'intenzione e' quella di 'bissare' il 22 (giorno del voto definitivo sulla riforma) la grande manifestazione del 14. La maggioranza dei manifestanti, comunque, non rinnega la drammatica giornata del 14 e forse invece di condannare o fare dietrologie ci si dovrebbe interrogare sui motivi di quello che e' successo.
Bagarre al Senato: il voto sugli emendamenti al ddl Gelmini è finito nel caos tanto che il presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani, ha deciso di far ripetere ai senatori le votazioni sugli emendamenti dal 6.21 al 6.32, annullando il precedente risultato del voto per alzata di mano effettuato con la presidente di turno Rosi Mauro, durante il quale erano stati approvati sette emendamenti dell'opposizione. Il voto definitivo al testo di riforma universitaria è previsto per domani.
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