giovedì 31 marzo 2011
I Tg ad-personam
mercoledì 30 marzo 2011
Il Contratto con i Lampedusahahaha.
Ma quali garanzie hanno i Lampedusani che tutto questo verrà realizzato? Il Premier assicura: potete stare tranquilli, "ieri sera su Internét ho acquistato una bellissima villa sull'isola", così "i vostri interessi saranno i miei interessi". E poi c'è il precedente del Contratto con gli Italiani. Beh allora.
martedì 29 marzo 2011
Bossi: "Immigrati föra da i ball"
Per il Senatùr gli immigrati è meglio "prenderli dall'isola e rimandarli a casa loro". E insiste: "No a profughi e clandestini all'ombra delle Alpi". Quanto alla possibilità che gli immigrati e i profughi siano ospitati anche nelle regioni del Nord, l'analisi del leader della Lega è "meglio tenerli vicini a casa loro (in Sicilia e, in generale, a Sud). Per portarli sulle Alpi devi fare migliaia di chilometri...". E comunque "nessuna Regione è contenta di prendersi gli immigrati. La prima cosa da fare è portarli a casa loro. Ma queste sono cose che Maroni conosce a menadito". Bossi, infine, rinnova l'appello all'Unione europea: "Deve intervenire presto".
lunedì 28 marzo 2011
Forum e la ricostruzione dell'Aquila
Durante la trasmissione di venerdì scorso Marina Villa ha seguito un vero e proprio copione: "Hanno riaperto tutti l'attività. I giovani stanno tornando". Durante il terremoto "sembrava la fine del mondo, non riuscivo a capire se era la guerra, la casa girava. Si sono staccati i termosifoni dal muro". Ora invece è tutto a posto: "Vorrei ringraziare il presidente e il governo perché non ci hanno fatto mancare niente... Tutti hanno le case con i giardini e con i garage, tutti lavorano, le attività stanno riaprendo". Le fa eco la Dalla Chiesa: "Dovete ringraziare anche Bertolaso che ha fatto un grandissimo lavoro". E giù applausi. Mentre Marina aggiunge: "Quello volevo pure dire". "Inizialmente - continua il copione - hanno messo le tendopoli ma subito dopo hanno riconsegnato le case con giardino e garage. Sono rimasti 300-400 che sono ancora negli hotel e gli fa comodo". "Stanno lì a spese dello Stato: mangiano, bevono e non pagano, pure io ci vorrei andare".
Nella puntata di oggi di Forum Rita Dalla Chiesa si difende (dopo le polemiche, le critiche e gli insulti dei giorni scorsi). Niente scuse ma un monologo.
"Ma che vogliono questi aquilani? Ma lo sanno tutti che è una trasmissione finta" , "Ma che pretendono. Io non c'entro nulla. Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire" , "Mi hanno dato 300 euro. Come agli altri attori. Anche Gualtiero, che nella puntata interpretava mio marito, recitava. Lui è un infermiere di Ortona. Hanno scelto un altro abruzzese per via del dialetto".
Berlusconi torna in aula dopo 8 anni
Berlusconi è tornato oggi in aula dopo otto anni di assenza. Ma prima, come suo solito, ha voluto intervenire parlando del processo (sui diritti televisivi e delle sue vicende giudiziarie) a Mattino 5 (trasmissione condotta da Maurizio Belpietro in onda su Canale5), tornando ad attaccare la sinistra e giudici e a definirsi un perseguitato. Queste le sue parole:
"un tentativo che viene fatto per cercare di eliminare il maggiore ostacolo che la sinistra ha nella conquista del potere. Sono accuse infondate e ridicole" , "Il comunismo in Italia non si è mai concluso e non è mai cambiato, cerca di usare qualsiasi mezzo per annientare l’avversario" , la procura di Milano "ha dimostrato una volontà persecutoria che non si ferma nemmeno davanti all'evidenza e al ridicolo" , "non mi sono mai occupato" della compravendita di diritti cinematografici. Dal gennaio 1994, quando sceso in politica, mi sono allontanato dalle aziende che ho fondato. I diritti tv venivano acquistati da una sezione di Mediaset che passavano all'ufficio acquisti i film da comprare" , l'obiettivo dei giudici e della sinistra è "tenere sotto la spada di Damocle il presidente del Consiglio perché è un avversario politico" , i giudici di Milano "sanno bene di non poter arrivare alla condanna, ma vogliono gettare fango su di me o sulle mie aziende" , "mi fanno perdere tempo e soldi" , "Sono l’uomo più imputato dell’universo e della storia" , "tutti processi assurdi e costruiti sul nulla" , "Ho più volte giurato sui miei cinque figli e sui miei sei nipoti che nessuno dei fatti su cui la Procura di Milano ha costruito le sue accuse è vero".
sabato 26 marzo 2011
Campagna pubblicitaria tedesca sulla libertà d’informazione
giovedì 24 marzo 2011
La disinformazione del Tg1
mercoledì 23 marzo 2011
Saverio Romano, il ministro indagato per mafia
martedì 22 marzo 2011
Processo breve, sì alla norma salva premier
lunedì 21 marzo 2011
Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg)
Vota SI per fermare il nucleare
- Vuoi eliminare il ricorso all'energia nucleare? SI
- Vuoi cancellare la privatizzazione dell'acqua? SI
- Vuoi sbarazzarti del legittimo impedimento? SI
venerdì 18 marzo 2011
Sabato arriva la Superluna
Terremoti naturali o artificiali?
Grafico dei terremoti devastanti e mortali fra i 6 e gli 8 Gradi Richer nell’ultimo secolo. |
[clicca l'immagine per ingrandire] |
Intervista a Beppe Grillo sul nucleare
giovedì 17 marzo 2011
Il migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni?
mercoledì 16 marzo 2011
Per un solo voto
Marco Beltrandi |
Poichè l'Election Day avrebbe permesso di risparmiare ben 350 milioni di euro (ricordo che i referendum riguardano il legittimo impedimento, il nucleare e l’acqua) in quanto si sarebbe potuto votare lo stesso giorno sia per le amministrative che per i referendum, il voto di Beltrandi è veramente irresponsabile.
martedì 15 marzo 2011
Giuliano Ferrara ha fatto peggio di tutti
lunedì 14 marzo 2011
Nuovo record del debito pubblico
sabato 12 marzo 2011
Riforma della giustizia epocale
[Vignetta di Vauro ad Annozero (puntata del 10/3/2011 "Rischi fatali")] |
Giornata mondiale contro la cyber-censura
La lista di “nemici di Internet”, aggiornata ogni anno da Rsf (scarica qui il documento completo), comprende in quest’occasione dieci paesi: Arabia saudita, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Iran, Siria, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam, accusati di “combinare con frequenza il filtro severo, i problemi di accesso, la persecuzione dei cyber-dissidenti e la propaganda online”. Escono dalla lista nera, per la prima volta, Tunisia ed Egitto, inseriti però nel folto numero di paesi ancora “sotto osservazione”. E questo perché, seppure la caduta di Ben Ali e Mubarak viene interpretata come un segnale di speranza, “si impone la vigilanza fino a quando gli apparati di censura non verranno smantellati. Le autorità – avverte Rsf – devono dimostrare trasparenza sotto questo aspetto”.
Che il 2010 sia stato un anno di svolta per la consacrazione delle reti sociali e del ruolo del web come strumento di mobilitazione è fuor di dubbio: basti ricordare che a fine dicembre il numero di utenti Facebook aveva raggiunto quota 600 milioni, rispetto ai 350 dell’anno precedente, mentre a settembre le persone che utilizzavano Twitter erano 175 milioni (rispetto ai 75 del 2009). Ma secondo l’ong per la difesa della libertà di stampa, con sede a Parigi, le rivolte popolari degli ultimi mesi nel Nordafrica e nel Medio Oriente sono state soprattutto “rivoluzioni umane”, nelle quali “Facebook e Twitter hanno funzionato come cassa di risonanza, trasmettendo e amplificando le frustrazioni e rivendicazioni dei manifestanti”.
La Rete, però, continua a essere utilizzata anche dai regimi come strumento di propaganda e di manipolazione. Fino ad arrivare, in casi eccezionali, al blocco totale di Internet.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
venerdì 11 marzo 2011
Tragedia in Giappone
giovedì 10 marzo 2011
Non ho l'età
Le scuole italiane
Dal dossier emerge inoltre che le scuole italiane non testano neanche il rischio ambientale: malgrado la legge 257 del 1992 richieda alle regioni il censimento degli edifici, il 18% dei comuni non fa il monitoraggio di quelli che potrebbero contenere amianto. La classifica mette in luce anche la forbice tra il patrimonio nelle diverse aree del Paese: sud e isole, pur avendo edifici più giovani, dichiarano maggiori necessità di manutenzione urgenti (il 52% al sud e il 53% nelle isole), a fronte del nord e del centro, intorno al 26%. Tiene unita la penisola, si fa per dire, la carenza di palestre: ne sono sprovviste più della metà delle scuole.
"Ci saremmo aspettati di poterci finalmente confrontare con i dati dell’anagrafe scolastica, l’attendiamo da quindici anni" – denuncia Vanessa Pallucchi, responsabile Legambiente Scuola e Formazione. "L’accelerazione dopo il crollo di Rivoli ci aveva fatto sperare. Invece del miliardo di euro di fondi per le aree sottoutilizzate deliberato dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) i rimanenti 400 milioni sono ancora da ripartire". Nel 2011 non sono previsti nuovi finanziamenti e le uniche risorse aggiuntive ai fondi Cipe sarebbero i 115 milioni per le scuole e relativi al 5% del fondo infrastrutture del 2010, ma la conferenza delle regioni lamenta che non sono noti i criteri di riparto. Questa continua incertezza mette in crisi gli enti locali che investono quasi 41mila euro per la manutenzione straordinaria di ogni struttura e poco più di 10mila per quella ordinaria. "Cifre del tutto inadeguate – sottolinea Pallucchi – ora che l’emergenza è l’adeguamento normativo e la messa in sicurezza", e conclude: "Serve una pianificazione a medio-lungo termine, per questo chiediamo un quadro preciso sulle condizioni dei nostri circa 42mila edifici scolastici".
Un patrimonio immobiliare vecchio. Solo il 7,12% è stato costruito negli ultimi venti anni (fa eccezione il Trentino col 27,11% realizzato dopo il 1990), e risponde a criteri di bioedilizia solo lo 0,39%, mentre gli interventi messi in opera per eliminare le barriere architettoniche solo il 14,37%.
Altro punto critico è l’amianto. In alcuni edifici sono state trovate tracce di questa sostanza (addirittura in alcune mense di scuole materne). Stesso discorso per il radon, che viene monitorato solo dal 30% delle amministrazioni mentre sono sottovalutati i rischi dovuti alla vicinanza di elettrodotti, monitorati solo dall’11% dei comuni e presenti in una percentuale del 7,69% nella sola area nord. Percentuali troppo alte anche per l’inquinamento acustico, il 10,5% delle scuole è a meno di un chilometro da fonti di rumore e quasi il 17% a meno di 5 chilometri da industrie. Per non parlare delle scuole d’infanzia vicine alle antenne per i cellulari: in media il 15%, con picchi al nord, dove la percentuale sale al 28,42% e in quella delle isole, stimata al 26,42%.
mercoledì 9 marzo 2011
Un fatto sul palco è figo
Personalmente, non so voi cosa ne pensiate, la televisione italiana mi disgusta, mi dà la nausea. I motivi sono vari: la scarsa qualità dei programmi (telefilm, fiction, film, talk show...); il monopolio, sulla programmazione, dei giochi a premi e dei reality show, i quali, dopo l'uscita del primo Grande Fardello - pardon, Fratello -, si sono via via moltiplicati. Ci sono altri, tanti purtroppo, aspetti che mi allontanano sempre più dalla scatola luminosa, dall'ipotetico mondo costituito da gallinette facili e galli-papponi. E vorrei dunque parlare di una cosa che, penso, dia fastidio a parecchie persone: l'ipocrisia.
La televisione, si sa, è intrattenimento, è finzione, ciò che viene mostrato all'interno di essa andrebbe preso con le pinze. Tuttavia, di questi tempi, pare sia fondamentale apparire e far sì di "essere qualcuno", di avere una "seconda vita" fatta di shopping, belle auto, eccetera. Lo dimostra il Ruby-gate. Ad accompagnare il successo, spesso, c'è anche la neve. No. Non quella che viene giù dal cielo, piuttosto quella che sale su dal naso, ecco. La cocaina, la droga di lusso che ha accompagnato tutti i più grandi scandali degli ultimi anni: Lapo Elkann, Marrazzo, Morgan (anche se nel suo caso si trattava di crack). Ma c'è anche un'altra persona, di cui poco si parla, almeno sotto questo aspetto, che è coinvolta in un caso di cocaina. Il tutto risale a qualche anno fa, scandalo Vallettopoli (quello che rese noto ai più Fabrizio Corona), il pubblico ministero potentino Woodcock, sente come testimone la valletta Francesca Lodo e le chiede delle attività di Corona e dello spaccio di cocaina in alcuni locali milanesi. L'attricetta prima ammette di aver tirato cocaina, insieme alla collega e amica Belén Rodriguez, nei bagni della discoteca Hollywood. Poi dice di aver ricevuto la droga da un ragazzo, Pietro Tavallini, noto anche per essere uno dei migliori amici di Barbara (la figlia di Cesare, come scherzava Benigni a Vieni via con me, e come emerge dall'inchiesta sulla P3 apertosi questa estate). Nello scorso agosto i verbali dell'interrogatorio del 27 marzo 2007 vengono depositati, e divengono così pubblici. Cosa dice Belen nel verbale? Parole testuali: «Ho fatto uso di cocaina insieme a Francesca Lodo, a casa sua, solo due volte nei primi giorni di gennaio 2007. [...] Ripeto le uniche due volte che ho consumato droga è stata quando ero a casa di Francesca Lodo.». Ma non è la sola, dai verbali, infatti, appaiono tanti altri nomi: Aida Yespica, Ana Laura Ribas, Elisabetta Canalis.
Cosa cosa? Le due fanciulle che hanno condotto Sanremo, hanno fatto (e magari ne fanno ancora) uso di cocaina? Mi domando, nella mia infinita ingenuità, perché non hanno fatto la stessa fine di Morgan. Ricordo il clamore dell'intervista al cantautore, le dichiarazioni fatte dal direttore artistico del Festival Mazzi, il quale disse di essere «rimasto senza parole di fronte a quanto dichiarato da Morgan». Ma dov'è la coerenza? Come mai né per la showgirl argentina, né per la fidanzata di Clooney nessuno è «rimasto senza parole»? Tendo a pensare che sia per via delle abnormi escrescenze che spuntano dal petto delle due e per le qualità da madrelingua della Canalis, altro che Nicole Minetti. «Com'è che un fatto sui gradini è solo un fatto e su di un palco è sempre un figo?» mi pongo anch'io la domanda che Caparezza si faceva nel lontano 2003.
Ma sì (e non Masi), noi siamo il paese dei sentimenti, il paese di Petrarca, come lui anche noi ci teniamo a raccontare l'effetto che ci fa una bella donnicciola: un'escrescenza cutanea altezza pube. E questo le famiglie dell'auditel lo sanno, e quindi eccoci tutti accontentati: un paio di tette su Rai 2 e qualche culo su Italia 1, e poi, colmo dei colmi, qualche minorenne a "I raccomandati" su Rai1; se poi fanno uso di stupefacenti non importa, succede anche in Parlamento e nessuno dice nulla. Siamo il Bel Paese, perché farsi domande, no?
Voglio essere propositivo in questo terzo numero, lasciando a bada per qualche secondo l'ironia: spegnete i vostri teleschermi così da non farvi controllare come nel Grande Fratello di Orwell, fatevi luce con quel fuoco e leggete un qualsiasi libro. Scoprirete che è ben più sano e fantasioso viaggiare e conoscere posti a voi sconosciuti con un libro che seguire la programmazione di un canale televisivo.
-Andrea-
Il governo taglia le energie rinnovabili a favore del nucleare
A difesa della Costituzione: lo spot
http://www.cday.it/
http://www.adifesadellacostituzione.it/
http://www.articolo21.info/
martedì 8 marzo 2011
Sempre colpa dei magistrati
"Dopo la vicenda della piccola Yara i magistrati dovrebbero dimettersi" perchè "se avessero impiegato per le ricerche le stesse risorse e tecnologie che hanno speso per indagare sulle ragazze dell'Olgettina forse Yara sarebbe ancora viva".
"Tutti chiedono le dimissioni di tutti. A Berlusconi per il Rubygate, a Bondi perchè è crollato un muro marcio a Pompei, a Rosi Mauro per la gestione dell'aula del Senato" mentre "perchè non si possono chiedere le dimissioni dei magistrati e dei procuratori?Li ha toccati la mano di Dio?".
Giornata internazionale della donna
lunedì 7 marzo 2011
domenica 6 marzo 2011
Massimo Gramellini a Che tempo che fa del 5/3/2011
(...)Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada.(...)Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Cos" la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.
(...)
L'operazione si fa in tre modi: (1) ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. (2) Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. (3) Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico! Quest'ultimo è il metodo più pericoloso. » la fase più pericolosa di tutta l'operazione.(...)E poi c'è un altro pericolo forse anche più grave. » il pericolo del disfacimento morale della scuola.(...)Il tramonto di quelle idee della vecchia scuola di Gaetano Salvemini, di Augusto Monti: la serietà, la precisione, l'onestà, la puntualità. Queste idee semplici. Il fare il proprio dovere, il fare lezione. E che la scuola sia una scuola del carattere, formatrice di coscienze, formatrice di persone oneste e leali. Si va diffondendo l'idea che tutto questo è superato, che non vale più. Oggi valgono appoggi, raccomandazioni, tessere di un partito o di una parrocchia. La religione che è in sé una cosa seria, forse la cosa più seria, perché la cosa più seria della vita è la morte, diventa uno spregevole pretesto per fare i propri affari. Questo è il pericolo: disfacimento morale della scuola.(...)E c'è un altro pericolo: di lasciarsi vincere dallo scoramento. Ma non bisogna lasciarsi vincere dallo scoramento. Vedete, fu detto giustamente che chi vinse la guerra del 1918 fu la scuola media italiana, perché quei ragazzi, di cui le salme sono ancora sul Carso, uscivano dalle nostre scuole e dai nostri licei e dalle nostre università. Però guardate anche durante la Liberazione e la Resistenza che cosa è accaduto. » accaduto lo stesso. Ci sono stati professori e maestri che hanno dato esempi mirabili, dal carcere al martirio. Una maestra che per lunghi anni affrontò serenamente la galera fascista è qui tra noi. E tutti noi, vecchi insegnanti abbiamo nel cuore qualche nome di nostri studenti che hanno saputo resistere alle torture, che hanno dato il sangue per la libertà d'Italia. Pensiamo a questi ragazzi nostri che uscirono dalle nostre scuole e pensando a loro, non disperiamo dell'avvenire. Siamo fedeli alla Resistenza. Bisogna, amici, continuare a difendere nelle scuole la Resistenza e la continuità della coscienza morale.
Sono parole che dovremmo condividere tutti e cercare di diffondere il più possibile, perchè solo così le persone potranno riflettere e ragionare, e quindi reagire.
sabato 5 marzo 2011
Berlusconi contestato in Finlandia. Le foto
venerdì 4 marzo 2011
La scuola pubblica è in pericolo?
Fate attenzione dal minuto 11 circa
Rimettiamo al mondo l’Italia
RIMETTIAMO AL MONDO L’ITALIA
Nell’anno in cui si celebra il 150esimo dell’Unità d’Italia, diamo ancora più valore all’8 marzo, giornata nata più di un secolo fa per onorare le lavoratrici di tutto il mondo, diventata nel tempo festa delle donne e oggi occasione di rinascita per il nostro Paese.
Vogliamo un’Italia capace di stare nel mondo, in modo aperto e solidale con tutti i popoli, soprattutto con quelli che lottano per la libertà come ora quelli del Nord Africa.
Vogliamo che l’8 marzo sia, come il 13 febbraio, il giorno di tutte.
Delle donne che lavorano stabilmente fuori e dentro casa, di quelle che cercano lavoro e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nero, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre, e delle donne ridotte in schiavitù.
In Italia è diffusa una precarietà che non è solo di lavoro ma di vita. Coinvolge un numero crescente di donne e uomini.
Perché si possa scegliere è necessario:
Con il 13 febbraio abbiamo detto che la libertà, la dignità e la vita delle donne sono il presente e il futuro del paese, e il modo in cui vengono o non vengono raccontate nell’informazione e nei media è una grande questione nazionale.
Vogliamo perciò che questo 8 marzo sia anche la giornata in cui si discute di come i media rappresentano la realtà e del mestiere di giornalista.
Pensiamo che l’immagine dominante delle donne non possa ridursi al riflesso di un desiderio maschile stereotipato. Vogliamo un’informazione rispettosa e veritiera che dia conto di come le donne contribuiscono a costruire l’Italia.
L’8 MARZO 2011 RIMETTIAMO AL MONDO L’ITALIA
Comitato SE NON ORA QUANDO
Dimissioni
giovedì 3 marzo 2011
Hanno paura
mercoledì 2 marzo 2011
Lele Mora si candida
martedì 1 marzo 2011
Nostalgici
Una linea editoriale precisa: i nostalgici hanno il loro quotidiano di riferimento.