Piero Pelù, dal palco del concerto del Primo Maggio a Roma, ha criticato Matteo Renzi. Prima di iniziare a cantare, il cantautore fiorentino si è rivolto al suo concittadino definendolo "il noneletto, ovverosia il boyscout di Licio Gelli" ed ha continuato "non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro. (Renzi, ndr) Deve capire che in Italia c'è un grande nemico: disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, 'ndrangheta, camorra. La nostra è una guerra interna. Il nemico e' dentro di noi, forse siamo noi stessi. Io gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi".
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