Virus Ebola, aumentano le vittime in Africa Occidentale. Il bilancio sale a 108 morti, mentre 172 sono i casi di contagio registrati. L’epidemia ora spaventa l’Europa e l’Italia, così negli aeroporti di Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona, i principali scali dei voli provenienti dall’Africa, è stato dichiarato il codice rosso. Alcune compagnie aeree chiedono un certificato sanitario redatto da un medico del posto prima di consentire ai passeggeri africani dei Paesi colpiti di salire a bordo di qualsiasi velivolo in partenza per l’Europa.
Il maggior numero di morti di questa nuova epidemia di febbre emorragica si sono verificati in Guinea. Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute sono stati 107 i decessi nel Paese, mentre sono 167 i casi sospetti o confermati di contagio dal virus. In circa 40 anni dalla sua scoperta, epidemie di Ebola circoscritte a piccoli focolai in Africa centrale hanno colpito complessivamente un migliaio di persone. Quello che preoccupa di più questa volta però è il salto che il virus ha fatto in Guinea, spiega Pierangelo Clerici, Presidente dei microbiologi clinici italiani: “Non si è fermato ai villaggi rurali ma ha iniziato a diffondersi in un grande centro urbano”, la capitale Conakry, ”dove vivono 2 milioni di persone. Sarebbe bene – continua il professore – che anche l’Italia iniziasse ad attivare misure di attenzione negli aeroporti e nei centri di prima accoglienza” anche se non ha voli diretti con i Paesi coinvolti dall’epidemia. Questo infatti, spiega, “se da una parte è positivo, dall’altra è un fattore di difficoltà poiché passeggeri infetti potrebbero arrivare dagli scali europei”.
Nuovi casi, fa sapere l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), si sono verificati in Liberia, dove sono morte 11 persone a causa del virus. I casi sospetti invece che erano stati segnalati negli ultimi giorni in Ghana e in Sierra Leone sono stati smentiti, mentre in Mali ne sono stati esclusi due su sei. L’epidemia resta comunque “tra le più difficili mai affrontate”, ha detto Keiji Fukuda, Assistant Director-General for Health Security WHO, e “potrebbe proseguire ancora per i prossimi 2-3-4 mesi”. Il ceppo attualmente attivo in Guinea e in altri Paesi africani confinanti è più aggressivo di quelli che hanno causato epidemie negli ultimi anni: da una letalità di sette su dieci affetti, si è passati a nove su dieci.
Il maggior numero di morti di questa nuova epidemia di febbre emorragica si sono verificati in Guinea. Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute sono stati 107 i decessi nel Paese, mentre sono 167 i casi sospetti o confermati di contagio dal virus. In circa 40 anni dalla sua scoperta, epidemie di Ebola circoscritte a piccoli focolai in Africa centrale hanno colpito complessivamente un migliaio di persone. Quello che preoccupa di più questa volta però è il salto che il virus ha fatto in Guinea, spiega Pierangelo Clerici, Presidente dei microbiologi clinici italiani: “Non si è fermato ai villaggi rurali ma ha iniziato a diffondersi in un grande centro urbano”, la capitale Conakry, ”dove vivono 2 milioni di persone. Sarebbe bene – continua il professore – che anche l’Italia iniziasse ad attivare misure di attenzione negli aeroporti e nei centri di prima accoglienza” anche se non ha voli diretti con i Paesi coinvolti dall’epidemia. Questo infatti, spiega, “se da una parte è positivo, dall’altra è un fattore di difficoltà poiché passeggeri infetti potrebbero arrivare dagli scali europei”.
Nuovi casi, fa sapere l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), si sono verificati in Liberia, dove sono morte 11 persone a causa del virus. I casi sospetti invece che erano stati segnalati negli ultimi giorni in Ghana e in Sierra Leone sono stati smentiti, mentre in Mali ne sono stati esclusi due su sei. L’epidemia resta comunque “tra le più difficili mai affrontate”, ha detto Keiji Fukuda, Assistant Director-General for Health Security WHO, e “potrebbe proseguire ancora per i prossimi 2-3-4 mesi”. Il ceppo attualmente attivo in Guinea e in altri Paesi africani confinanti è più aggressivo di quelli che hanno causato epidemie negli ultimi anni: da una letalità di sette su dieci affetti, si è passati a nove su dieci.
Per maggiori informazioni consiglio di leggere questo articolo pubblicato su Focus.it, che spiega molto bene cosa bisogna sapere sul virus Ebola.
2 commenti:
Grazie per il buon riassunto.
Piccola imprecisione sul ruolo di Fukuda: é un ADG cioé direttore responsabile del cluster "Healthy Security". Il vice direttore generale dell'OMS (DDG) é Anarfi Asamoa-Baah.
Grazie a te per aver letto ed apprezzato il mio post.
Per quanto riguarda il ruolo di Keiji Fukuda, grazie alla tua segnalazione, ho controllato sul sito ufficiale del WHO, ed effettivamente attualmente è "Assistant Director-General for Health Security" (http://www.who.int/dg/adg/fukuda/en/). Dr Anarfi Asamoa-Baah è "Deputy Director-General" (http://www.who.int/dg/ddg/en/), mentre il "Director-General" è Dr Margaret Chan (http://www.who.int/dg/en/).
Ho provveduto a correggere il post.
Grazie ancora.
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