Ecco una notizia d'attualità politica abbastanza inquietante, diciamo
così. Dunque. Emilio Fede, si avete letto bene, Emilio Fede,
proprio lui, l'ottantenne ex direttore del Tg4, amico intimo di Silvio B.,
frequentatore abituale delle "feste/cene eleganti" ad Arcore, attualmente
indagato su presunti versamenti di contanti effettuati in Svizzera con
valigetta ed accusato di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche
minorile nel processo "Rubygate", scende in politica. Nel Pdl
penserete voi. No, non proprio. Fede ha avuto un'idea migliore per iniziare la
sua nuova avventura politica. Perché non inventarsi e fondare un movimento
politico tutto suo? Ed infatti ecco "Vogliamo Vivere", una
lista d'appoggio nel centrodestra. Un movimento
politico d'opinione che "si rivolge specialmente all'elettorato
femminile: mica può andare tutto dalla Santanchè, no?". Il marchio "lo
ha realizzato un amico grafico: due foglie stilizzate, in bianco e
verde, e stilizzate le figure di un anziano e di un bambino. A fine
settembre, racconta, farà stampare migliaia di manifesti, poi
tante spille con il simbolo, all'americana. Lui è convinto: la legislatura
finirà in lieve anticipo".
Lo so lo so, inquietante no? Personalmente la
cosa che mi ha colpito di più di questa notizia (ovviamente oltre al pensiero di
una eventuale presenza in Parlamento di Emilio Fede) è stata la sua scelta di
inserire nel simbolo le figure stilizzate di un anziano e di un bambino.
Un anziano e un bambino? Uhm, per promuovere la candidatura di
un ottantenne che è accusato di sfruttamento della
prostituzione minorile, la trovo proprio una strategia
azzeccatissima! Cosa succederà? Non ci resta che aspettare. In ogni caso, agli
elettori l'ardua sentenza.
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