In questo periodo di profonda crisi economica la Casta cosa fà? Si raddoppia i fondi, infischiandosene della gente. Infatti l’onorevole Ugo Sposetti, storico tesoriere dei Ds e oggi deputato del Partito democratico, chiede che i rimborsi elettorali ai partiti passino da 160 milioni di euro a 345 milioni.
La nuova norma proposta, di fatto, raddoppia i "costi della politica", moltiplicando per due i contenitori che possono ricevere soldi pubblici: ai partiti, chiamati ad organizzare il consenso, si aggiungerebbero le fondazioni che andrebbero a curare "l’attività culturale e la formazione politica" del partito cui fanno riferimento (sono solo la scusa per procurare nuovi soldi ai partiti). Inoltre il rimborso elettorale (un euro per ogni avente diritto al voto, moltiplicato per gli anni della legislatura e per ogni organo elettivo) ritornerebbe a essere concesso ad ogni partito che superi la soglia dell’1%.
La proposta, presentata lo scorso ottobre, domani sarà all’attenzione della commissione Affari costituzionali di Montecitorio. L’hanno firmata 56 deputati di tutti gli schieramenti: molti Pd, cinque Pdl, l’Udc Savino Pezzotta, il Responsabile D’Anna, anche l’Idv Di Stanislao e Luca Barbareschi, all’epoca in Fli.
Una domanda mi sorge spontanea: ma il referendum del ‘93 (con il 90,3% dei voti espressi a favore) non avrebbe dovuto abolire il finanziamento pubblico dei partiti?
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