mercoledì 27 maggio 2015

Rimborsi elettorali, tesoretto di oltre 1,7 mld nelle casse dei partiti

Un tesoretto di oltre 1,7 miliardi di euro nelle casse dei partiti, accumulato negli ultimi 20 anni, costituito da quanto avanzato dai rimborsi elettorali previsti dalla legge, al netto delle spese certificate dai singoli schieramenti. E' quanto emerge dal dossier Sotto il materasso. Il finanziamento pubblico ai partiti dal 1994 ad oggi, realizzato da OpenPolis.
Per ogni tornata elettorale, dal 1994 a oggi, i soldi erogati come rimborso dallo Stato sono stati superiori a quelli effettivamente spesi dai partiti politici. Perché se da un lato le spese accertate in questi anni si attestano intorno ai 726,9 mln, lo Stato ha erogato come rimborso elettorale oltre 2,4 miliardi ai partiti politici. Un surplus che supera il miliardo e sette, accumulato soprattutto grazie alle politiche 2001, 2006 e 2008 che da sole hanno lasciato in eredità oltre un miliardo di euro.
L’apice è stato raggiunto per le politiche del 2001, in cui lo Stato ha sborsato 476 milioni di euro, a fronte di una spesa accertata di soli 49 milioni di euro (un surplus di oltre 400 milioni di euro). Negli anni, complessivamente, i partiti politici hanno incassato il 341% in più di quello che hanno speso.

Come saprete, l'unica forza politica presente in Parlamento che ha rinunciato ai rimborsi elettorali (42 milioni di euro!) è stato il MoVimento 5 Stelle.
Beppe Grillo, in questo post pubblicato sul suo blog, ha rilanciato l'idea del politometro ed ha proposto, probabilmente in modo un pò provocatorio, il #bonus5Stelle "e poi un bel bonus agli italiani dalle casse dei partiti. Ci devono 2,5 miliardi (ho aggiunto gli interessi) di finanziamenti pubblici illegittimi, gli elettori sono circa 50 milioni: 50 euro a testa. Lo chiameremo Bonus 5 Stelle, una tantum, offrono i partiti".


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