Nel testo definitivo del decreto legge "Salva Roma" varato la settimana scorsa dal
Cdm del Governo Renzi è previsto che gli immobili di
proprietà della Chiesa e delle Onlus resteranno esenti dal pagamento della Tasi (e anche della Tari), così come era per l'Imu. Nulla cambia. Confermate inoltre le esenzioni sui fabbricati
esclusivamente destinati all'esercizio del culto, oltre che sui fabbricati di proprietà della Santa Sede indicati negli articoli
13, 14,15 e 16 del Trattato Lateranense sottoscritto l'11 febbraio 1929 e reso
esecutivo con la Legge 810 del 1929. Restano invece soggetti all'imposizione
fiscale gli immobili della Chiesa destinati a usi commerciali. Saranno esenti i
terreni agricoli.
Nel dettaglio, il dl prevede che i Comuni potranno procedere a un ulteriore aumento fino allo 0,8 per mille delle aliquote Tasi, a condizione che siano finanziate detrazioni d’imposta o altre misure relative alle abitazioni principali e alle unità immobiliari a esse equiparate tali da generare effetti equivalenti a quelli dell’Imu. l Comuni stabiliranno le scadenze di pagamento della Tari e della Tasi prevedendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato con riferimento alla Tari e alla Tasi. Resta comunque consentito il pagamento in un’unica soluzione.
La Chiesa, dunque, continuerà a non pagare, mentre i poveri cittadini sì!
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