venerdì 17 giugno 2011

Tutti in piedi!


Tutti in piedi! andrà in scena venerdí 17 giugno al parco di Villa Angeletti, in via de' Carracci, a Bologna; l'ingresso è gratuito e aperto a tutti.
  
La serata inizierà alle 21 e si concluderà intorno alle 24.
  
Sul palco saliranno, tra gli altri:
  • Elisa Anzaldo
  • Maurizio Crozza
  • Serena Dandini
  • Teresa De Sio
  • Antonio Ingroia
  • Max Paiella
  • Daniele Silvestri
  • Subsonica
  • Marco Travaglio
  • Vauro
Chi vuole seguire l'evento da casa può sintonizzarsi su Current tv (canale 130 di sky) oppure su una delle decine di televisioni che hanno aderito (la cui lista è pubblicata qui). Lo streaming internet sarà visibile su www.ilfattoquotidiano.it e su tutti i siti che riprenderanno il segnale.

mercoledì 15 giugno 2011

La teoria di Giorgio Stracquadanio

Giorgio Stracquadanio, il senatore del Pdl che circa due mesi fa si rese protagonista ad Annozero di una querelle di circa venti minuti con il conduttore Michele Santoro, analizza così le recenti vittorie della sinistra (prima alle elezioni Amministrative e poi con lo straordinario risultato del referendum):


Giorgio Stracquadanio: “Perché su internet noi non vinciamo? Ma scusate ragazzi, hanno un esercito che alle 2 di pomeriggio va a casa e non fa un cazzo, perché il loro blocco sociale è l’impiego pubblico! […] Dalle 2 alle 10 di sera, hai voglia il casino che monto in piedi se sto anch’io tutto il giorno dietro alla tastiera. Peccato che io debba votare in commissione, scrivere magari qualche articolo un po’ ragionato…”.
Le parole di questo esponente del Pdl sono il chiaro sintomo di un’arretratezza della classe dirigente italiana. Qualcuno informi il simpatico onorevole del Pdl che negli ultimi 3 mesi il governo ha lavorato la bellezza di 15 ore, altro che quegli sfaccendati della sinistra...

Aggiornamenti: 
  1. l'onorevole del Pdl è tornato sul tema durante un collegamento a Radio 24. Ha detto: "Bisogna punire i dipendenti pubblici che usano internet per motivi privati durante l'orario di lavoro" poi ancora "Ci sono migliaia e migliaia di persone, prevalentemente nel pubblico, che trascorrono la mattina a postare i video di Repubblica.it, che oramai oggi detta l'agenda anche agli altri media - aggiunge. Bene, io penso che vadano presi provvedimenti di diversa natura: multe, sospensioni".
  2. Oggi 17/06/2011, durante la trasmissione Uno Mattina Estate, l'onorevole Stracquadanio si scontra con Mario Adinolfi utilizzando dei toni decisamente forti... Si continua a discutere della vicenda che ha visto protagonista il ministro Brunetta e della frase pronunciata dallo stesso Stracquadanio rivolgendosi al popolo del web. Clicca qui per vedere il video.

Brunetta ai precari: “Siete l’Italia peggiore”

“Siete l’Italia peggiore”, questa la risposta del ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta alla contestazione di un gruppo di precari, durante la terza edizione della “Giornata Nazionale dell’Innovazione”.

 
Il convegno è stato aperto da Umberto Vattani, presidente dell’Istituto per il Commercio Estero, condannato in primo grado a due anni e otto mesi per peculato, quando era capo della diplomazia italiana all’Ue e segretario generale della Farnesina. L’ex diplomatico era stato accusato dalla procura di Roma di avere speso “venticinquemila euro in telefonate con il cellulare di servizio”.
Dopo un’ora di dibattito (cui hanno partecipato il direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli e il giornalista del Sole 24 Ore Mario Platero), ha preso la parola il ministro Brunetta. Una volta concluso il suo intervento, due donne, precarie dell’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro, dalla platea hanno chiesto di poter fare qualche domanda. Il politico veneziano le ha invitate a salire sul palco e a presentarsi, ma appena hanno pronunciato la parola “precari”, l’onorevole Brunetta si è spazientito e senza nemmeno ascoltare quello che le due donne avevano da dire è sceso dal palco, dicendo: “Grazie, arrivederci. Questa è la peggiore Italia!”.

 
Dalla sala si è levato un coro di contestazioni contro la reazione del ministro, che ha fatto capire subito di non voler minimamente interloquire con i precari, ecco che allora i manifestanti lo hanno contestato: “Questa è la vostra innovazione, ministro? Sei un buffone, un pupazzo!”. E ancora: “Siamo noi precari che produciamo il Pil di questo Paese, andate a lavorare!”. Brunetta si è affrettato ad abbandonare il convegno, e a strappare lo striscione che i precari avevano srotolato davanti all’uscita per impedire che se ne andasse. E mentre le due donne che erano state invitate a salire sul palco hanno continuato ad esporre al microfono le ragioni della loro protesta alla gente seduta in sala, il ministro scortato dalle guardie del corpo è stato raggiunto da un’altra precaria della Pubblica Amministrazione, che ha cercato di sottoporgli le ragioni della contestazione, ma lui non si è voluto fermare ad ascoltarla. Una volta fuori c’è stato un breve – ma duro – botta e risposta tra Brunetta e alcuni manifestanti, che ripetevano: “Ministro, la vera innovazione sono i precari della Pubblica Amministrazione, invece di ascoltare è andato via”. Brunetta si è prima fermato qualche secondo e poi è salito sull’auto blu, dicendo di avere un altro impegno istituzionale. E’ a questo punto che alcuni precari si sono piazzati davanti al mezzo, minacciando di farsi investire se l’auto non si fosse fermata. L’autoveicolo parte, mentre uno dei precari viene strattonato, fino alla rottura della camicia, da uno degli organizzatori dell’evento che cercava di sgombrare il passaggio per far partire la vettura di rappresentanza del ministro. La protesta, poi, è continuata ancora all’interno della sala, dove manifestanti e organizzatori del convegno si sono scontrati verbalmente e fisicamente.

 
di Francesca Nava [Il Fatto Quotidiano]

 
Aggiornamenti:
  1. Brunetta non si scusa e mette in rete una falsa ricostruzione.
  2. Brunetta al Fatto.it: “Non chiedo scusa, era un agguato”

lunedì 13 giugno 2011

Gli italiani fanno a meno dei partiti - Marco Travaglio


Il trionfo dei Referendum


Dopo 16 anni il quorum per una consultazione referendaria viene raggiunto (affluenza sopra il 57% per tutti i quesiti). Trenta milioni di italiani hanno scelto di votare. Il SI' trionfa con percentuali intorno al 95%. L'obiettivo dei promotori, dunque, è stato centrato.

Istituto Emg: rilevazioni affluenza per partito politico di riferimento: secondo una rilevazione dell’Istituto Emg per il TgLa7 sarebbe andato a votare il 44,8% degli elettori del Pdl e il 39,5% tra quelli della Lega Nord. Per quanto riguarda il centrosinistra, invece, si sarebbero espressi il 77,5% dei votanti del Pd, l’80,5% dell’Idv, il 75,2% di Sel. Alle urne il 57,6% dei simpatizzanti del Terzo polo. Indeciso il 66,5%, mentre un restante 25% apparterrebbe all’area del ‘non voto’.

Beppe Grillo: “Siamo ancora un popolo”: “Siamo ancora un popolo! E’ stato raggiunto il quorum per tutti e 4 i referendum. Per il nucleare è il secondo referendum con cui i cittadini hanno mandato affanculo i partiti. Vedremo se avranno il coraggio di riproporlo. Saluto con affetto Formigoni, Chicco Testa, Veronesi e il Bersani di quarta generazione”. Così il comico genovese commenta la vittoria al referendum. Da Genova, dove ha votato, Grillo scrive sul suo blog: “Per l’acqua arriva ora la parte più complicata, come restituire al pubblico la gestione e sottrarla alle varie Veolia, Suez e Smat. Non sarà facile. Oggi ha vinto il popolo italiano, i cittadini. I partiti inizino a fare le valigie. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure”.

Speciale Referendum

giovedì 9 giugno 2011

“L’uomo che ha fregato un intero Paese”

"L’uomo che ha fregato un intero Paese". E’ questo il titolo di copertina dell’Economist in edicola domani, sopra una foto a tutta pagina del premier. All’interno uno speciale di 14 pagine dedicato all’Italia di Berlusconi.


L'Economist dedica 14 pagine a Berlusconi, definendolo un disastro: "Solo Haiti e Zimbawe hanno fatto peggio a livello di crescita economica. L'Italia ha bisogno di un cambio di governo".

E' la quarta volta che l'Economist (il principale settimanale economico d'Europa) dedica una copertina critica al nostro premier:
nel 2001 con la frase: "Perché Silvio Berlusconi è inadatto a guidare l’Italia".
nel 2006 con l'invito: "Basta. E’ il momento per l’Italia di licenziare Berlusconi".
nel 2008 increduli dopo l'ennhesima vittoria elettorale: "Mamma mia".
oggi nel 2011 con la frase: "L’uomo che ha fregato un intero Paese".

Referendum senza quorum


Il quorum è un furto di democrazia. Un modo costituzionale per fottere il cittadino. Le porte del Palazzo devono rimanere chiuse. E' inammissibile che chi ricopre una carica pubblica inviti la gente a non andare a votare, andrebbe denunciato. In giro ci sono solo manifesti per il SI, quelli del NO sono assenti. Chi vuole il nucleare e impossessarsi dell'acqua pubblica a scopi di lucro non può invitare a votare NO. Se lo facesse si sparerebbe nelle palle. Ci sarebbero infatti maggiori probabilità di ottenere il quorum. Preferisce quindi usare la tattica vigliacca di stare in silenzio, di depistare gli elettori fornendo persino date false attraverso le televisioni di Stato come il Tg1 e il Tg2. Sanno che l'opinione pubblica ha già deciso, che i SI saranno maggioranza con o senza quorum e allora puntano tutto sulla diserzione alle urne. L'Italia è una dittatura con due soli spiragli di democrazia. Due lumini sempre più fiochi di partecipazione: la proposta di legge popolare e il referendum. La prima è solo fumo negli occhi, puoi raccogliere 350.000 firme per una nuova legge elettorale, come per Parlamento Pulito, e Schifani può usarle per pulirsi il culo senza che nessuno possa obiettare, in questi giorni ricorre il secondo anniversario della mia audizione alla commissione affari costituzionali per presentare la legge... Il referendum, quando supera le barriere della disinformazione durante la raccolta di firme e il giudizio della Corte Costituzionale e viene finalmente messo in calendario, diventa allora una pistola caricata contro la partitocrazia che inizia subito l'osceno balletto per depotenziarlo. Il primo passo è evitare qualunque accorpamento con elezioni amministrative, politiche o europee. Il secondo passo è scegliere una data estiva per il voto. Il terzo è evitare di parlarne o invitare la gente a stare a casa o ad andare al mare, come hanno fatto Formigoni e a suo tempo Craxi. E' ormai evidente che democrazia e partitocrazia sono inconciliabili. Quando esiste la prima non può esistere la seconda e viceversa. La democrazia è per i partiti italiani l'equivalente della luce per i vampiri, non possono tollerarla. Per questo il MoVimento 5 Stelle cercherà di introdurre il referendum sia abrogativo e che propositivo senza quorum (chi non vota conta zero), come riportato nel suo Programma.

Il 12 e il 13 giugno votate e portate a votare amici e parenti ai referendum. QUATTRO SI contro il nucleare, per l'acqua pubblica e perché chiunque sia uguale di fronte alla legge.

Fonte: Blog di Beppe Grillo

martedì 7 giugno 2011

Referendum 2011: quando, come e per cosa si vota!

QUANDO SI VOTA: Le urne saranno aperte domenica 12 e lunedì 13 giugno. Il 12 si potrà votare dalle 8 alle 22, mentre il 13 le urne apriranno alle 7 e chiuderanno alle 15.

COME SI VOTA: Gli elettori devono presentarsi, con un documento d'identità valido e la tessera elettorale, presso la sezione elettorale indicata sulla tessera stessa. Il voto deve essere espresso con una X sull'opzione scelta in ciascuna delle quattro schede, una per ogni quesito. Come tutti i referendum abrogativi, bisogna votare Sì se si vogliono cancellare le norme al centro dei quesiti. Con la vittoria del No, le norme rimarrebbero vigenti.

> ATTENZIONE <
NON sovrapporre le schede del referendum una sull'altra mentre si vota. Se sovrapposte il segno viene copiato su quelle inferiori e così facendo le schede vengono annullate. Per evitare la cosa è sufficiente aprire e votare le schede una alla volta.


Ecco cosa prevedono i 4 quesiti per cui gli italiani saranno chiamati alle urne:

PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA (SCHEDA ROSSA)
Il titolo completo del quesito è "Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica" e si riferisce all'abrogazione dell'art. 23 bis della Legge n. 133/2008. Sono le norme che permettono l'affidamento dei servizi idrici ai privati. Votando Sì, si vota contro la privatizzaione dell'acqua . Votando No, si lascia intatta la possibilità di affidare i servizi idrici ai privati.

PROFITTI SULL'ACQUA (SCHEDA GIALLA)
Il secondo quesito propone l'abrogazione di una parte dell'art.154 del Decreto Legislativo n. 152/2006. Nello specifico, se vincessero i Sì sarebbe abrogata la norma che prevede che i privati possano stabilire una tariffa per il servizio idrico tenendo conto dell'"adeguatezza della remunerazione del capitale investito", ovvero garantendosi un profitto. Votando No, la norma rimarrebbe valida.

NUCLEARE (SCHEDA GRIGIA)
Il titolo del quesito, riformulato dalla Cassazione alla luce delle norme introdotte col decreto 'Omnibus', sarà "Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare". Per votare contro il nucleare in Italia, gli elettori dovranno scegliere il Sì.

LEGITTIMO IMPEDIMENTO (SCHEDA VERDE CHIARO)
Il quesito sul legittimo impedimento mira ad abrogare una parte della legge nr. 51 del 7 aprile 2010 dal titolo 'Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza'. È la norma che introduce la possibilità per chi è impegnato in attività di governo di non comparire nelle aule di giustizia. Per abrogarla bisogna votare si.

lunedì 6 giugno 2011

Michele Santoro lascia la Rai

Michele Santoro lascia la Rai. E si avvicina sempre più a La7, con cui ha pronto l’accordo di massima con la rete. Lo conferma anche Enrico Mentana, direttore del tg della rete, che durante l’edizione serale dichiara: "Santoro a un passo da La7. Se verrà da noi potrà fare quello che vuole". Ciò vuol dire che Annozero, dalla prossima stagione, non andrà più in onda su Rai2 il giovedì sera.
"Finalmente la Rai ha coronato il suo sogno: hanno distrutto la trasmissione più vista e redditizia dell’approfondimento giornalistico del servizio pubblico. Complimenti a chi ci è riuscito e complimenti a chi ha ordinato tutto ciò", è il commento del giornalista, ospite fisso di Annozero, Marco Travaglio. 
"Il rapporto tra la Rai e Annozero in questi anni e’ stato difficile, lo sanno tutti – è il commento del vignettista Vauro, ospite fisso della trasmissione -Michele ha dovuto difendersi da tante pressioni". Il vignettista, all’ipotesi sempre più concreta secondo cui Santoro passerebbe a La7, risponde:  "Nel caso ci andrei, è normale".

Referendum, quattro sì per voltare pagina - Marco Travaglio

 
Fonte: Blog di Beppe Grillo

mercoledì 1 giugno 2011

Sì al referendum sul nucleare

Il 12-13 giugno 2011 si voterà il referendum sul nucleare (oltre ai quesiti sull'acqua pubblica e sul legittimo impedimento). La Corte di Cassazione ha accolto l'istanza presentata dal Pd che chiede di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel decreto legge omnibus: quindi la richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà appunto alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare (art. 5 commi 1 e 8); agli italiani sarà chiesto di esprimersi sulle leggi appena varate dal Parlamento che congelano per 12 mesi il programma governativo per tornare all’energia prodotta dall’atomo. La decisione è stata presa a maggioranza dal collegio dell'Ufficio Centrale per il referendum della Cassazione, presieduto dal giudice Antonio Elefante.

Dovranno però essere ristampate le schede, visto che i quesiti andranno riformulati in base al testo del decreto omnibus. Secondo indiscrezioni trapelate ieri dal Viminale, i tempo tecnici per rifare tutto il materiale entro il 12 e 13 giugno ci sarebbe, ma mancano ancora conferme ufficiali.